Ha spaccato i vetri del bus a mani nude. Così un carabiniere eroe ha salvato i bambini ed evitato la strage
Di Giuseppe De Lorenzo – A volte è questione di secondi. Momenti. Serve sangue freddo e pure una discreta dose di coraggio. I carabinieri che hanno bloccato il bus dirottato e incendiato da un senegalese hanno salvato 51 ragazzini delle medie e evitato il peggio. Forse una strage.
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Sono le 11.50 di mattina sulla strada provinciale Paullese (zona San Donato) quando le fiamme colorano di rosso la mattinata milanese: un bus delle Autoguidovie di Crema sta andando a fuoco.
Non è un incidente, né un problema tecnico. A dare alle fiamme il mezzo è Osseynou Sy, autista senegalese che avrebbe dovuto riportare alcuni studenti delle medie a scuola dopo un’attività sportiva a Crema e che invece ha deciso di “dirottare” il mezzo cercando di compiere un massacro. “Vado a fare una strage a Linate“, dice Osseynou agli studenti delle medie terrorizzati. Il bus è cosparso di taniche di benzina. Ci sono tutti gli ingredienti di un attacco terroristico in piena regola: “Devono fermarsi i morti nel Mediterraneo”, rivendica il folle. Pochi secondi in più e forse saremmo qui a raccontare una storia diversa. Poi, però, uno degli scolari o un accompagnatore riesce a chiamare i carabinieri. E a salvare la vita a tutti.
Fondamentale l’intervento delle gazzelle dei carabinieri. Sul posto arrivano le stazioni di San Donato e Segrate. I primi ad arrivare, come raccontato alGiornale.it da fonti dell’Arma, sono i militari di Segrate che provano a tagliare la strada all’autobus per bloccarlo sulla carreggiata. Il senegalese però sperona la gazzella e la trascina per diversi metri, poi si ferma a causa del traffico. In questi brevi ma fondamentali momenti di stallo, uno dei carabinieri scende dall’auto tamponata e raggiunge il mezzo. Poi si fionda sul lato posteriore dell’autobus, spacca con le mani il vetro e riesce a far scendere una cinquantina di bambini a bordo del bus. All’interno le fiamme stanno già divampando.
Il militare rimane ferito alle mani, forse a causa dei vetri divelti in quel gesto di coraggio. Ma è stato intervento che ha salvato la vita a decine di ragazzini. E forse impedito una carneficina.
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