Scontro in tivù sui migranti. Piovono parole così pesanti che … il conduttore ne è costretto.
Parole pesanti che gelano l’aria in studio quelle che volano nella puntata di Quarta Repubblica del 18 marzo.
I protagonisti dello scontro acceso Daniele Capezzone e Piero Sansonetti. Anche se la diatriba finisce per coinvolgere anche gli altri ospiti presenti in studio.
E Capezzone esordisce così: “Mi piacerebbe che ci fosse un esponente della sinistra che, dinanzi ai circa 700mila immigrati clandestini sparsi per l’Italia a causa delle loro politiche, chiedesse scusa agli italiani.
E invece no: spiegano, pontificano e ci fanno pure lezioni di diritto del lavoro e di umanità”.Ma non è finita qui.
Rincara la dose e dice: “Se apri le porte a 700mila clandestini cosa può succedere? Nella migliore delle ipotesi, accadrà che alcuni finiscano nei circuiti del lavoro irregolare; nella peggiore, che diventino esercito della criminalità.”
Poi, in un passaggio successivo, l’equazione tra clandestini e spacciatori innesca una violenta diatriba prima con il direttore del Dubbio e a seguire con Giorgio Cremaschi di Potere al Popolo.
Piovono parole pesanti, fino a quando sono costretto a chiedere alla regia di abbassare l’audio.Dunque terreno di scontro quello dei migranti.
Sta di fatto che con questo nuovo governo gli immigranti sono diminuiti, con essi anche gli sbarchi e la criminalità clandestina ai minimi storici.
C’è altro da aggiungere se questi sono i risultati?
Fonte: Il Giornale