113mila domande in 3 giorni, ma il reddito di cittadinanza è richiesto di più al Nord

La procedura per presentare la domanda per il reddito di cittadinanza è partita mercoledì 6 marzo 2019. In tre giorni, sono 114.286 le domande pervenute a Poste italiane. Di queste 95.994, sono state presentate presso gli uffici postali e 18.292 online. Le prime cinque regioni per numero di richieste sono la Campania con 15.094, la Lombardia con 14.932, la Sicilia con 13.099, il Lazio con 11.015 e il Piemonte con 10.495.

Si tratta di dati comunicati dal ministero del Lavoro. Nel complesso, sono oltre 330mila le famiglie che si sono presentate agli sportelli delle Poste e dei Centri di assistenza fiscale (Caf) per fare domanda di reddito di cittadinanza. La “sorpresa” è soprattutto la provenienza territoriale delle richieste: è una regione meridionale, la Campania, a conquistare subito il primato delle domande (15.094), seguita però in maniera del tutto inattesa dalla ricca Lombardia (14.932 domande). Al terzo posto c’è la Sicilia con 13.099 domande, seguita al quarto dal Lazio (11.015) e al sesto posto dal Piemonte (10.495).

In ogni caso, se l’afflusso appare consistente nelle prime 72 ore, è probabile che una parte significativa delle richieste presentate non passi il vaglio dell’Inps che dovrà verificare che ci siano tutti i requisiti previsti dalla legge. Gli operatori postali si limitano a raccogliere le domande (senza nessuna consulenza, informazione né verifica dei requisiti come più volte hanno spiegato i vertici dell’azienda) mentre i consulenti nei Caf informano gli utenti sulle regole per ottenere il Reddito e quindi di fatto consigliano di non fare la domanda a fronte di Isee non conforme a quanto previsto nella norma (l’Isee non deve superare i 9.360 euro).

Le verifiche spetteranno all’Inps. Dopo la prima metà di aprile, l’Istituto di previdenza comincerà a mandare le prime risposte agli utenti (e alle Poste per la consegna della carta Rdc). Bisognerà comunque capire anche che succederà nel percorso di conversione del decreto visto che da una parte della maggioranza si chiede più attenzione ai disabili e alle famiglie numerose. A quel punto andranno rivisti i moduli per adeguarli alle nuove norme.

Reddito di cittadinanza: una famiglia su 4 prenderà meno di 100 euro al mese

Intanto, però, arrivano le nuove stime sugli importi e i beneficiari della misura tanto voluta dal Movimento 5 Stelle. Numeri che non sono proprio entusiasmanti, vittime di un meccanismo tra risorse a disposizione e platea in cui la matematica dimostra per l’ennesima volta di non essere un’opinione.

Secondo le stime aggiornate dell’Ufficio parlamentare di bilancio, per una famiglia su quattro il reddito sarà inferiore ai 1.000 euro l’anno (meno di 100 euro al mese, insomma), mentre soltanto il 5,5% dei beneficiari riuscirà a ricevere più di 6.000 euro l’anno. Invece, circa il 60% percepirà un reddito inferiore ai 3.000 euro annui: cifre ben lontane dai 780 euro di cui si parlava in campagna elettorale. I beneficiari del reddito di cittadinanza sono 3.474.000, a cui bisogna aggiungere 136.000 beneficiari delle pensioni di cittadinanza, per un totale di circa 3,6 milioni di individui.

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