Professore di Harvard elogia il M5S: “Piano piano sta cambiando l’Italia
“Passo dopo passo, il M5S sta cambiando l’Italia“.
Così sulla propria pagina Facebook Francesco Erspamer, professore di studi italiani e romanzi a Harvard e blogger.
“No,” precisa il professore – il M5S “non sta facendo ‘la’ rivoluzione, quella che i massimalisti considerano l’obiettivo minimo, ovviamente irraggiungibile nell’attuale contingenza e che dunque li esenta da qualsiasi azione concreta, preservando la loro astratta purezza: molto più modestamente il M5S sta ristabilendo le basi che potranno, in seguito, consentire il ritorno della politica e di una democrazia attiva, vitale, e con esse l’opportunità (solo l’opportunità, non la certezza) di una maturazione sociale e civile (detesto la parola “crescita”, mantra dei vincenti) dopo due decenni e mezzo di deriva liberista”.
“Che poi” prosegue “questa maturazione abbia luogo non dipende dal M5S né da alcun singolo partito; dipende dalla volontà e dall’impegno degli italiani, almeno di buona parte di essi; non ci sono ancora le condizioni per questo sforzo collettivo ma apprezzo i pentastellati perché invece di rassegnarsi al destino manifesto di individualismo e avidità proclamato dal neocapitalismo, stanno tentando di resistergli, fra mille difficoltà e fronteggiando la strenua ostilità di chi teme di perdere qualche privilegio, spesso immaginario”.
“Il condominio con la Lega” osserva “comporta dei compromessi, dei ritardi e anche delle rinunce, ma l’importante è che il processo vada avanti e che la rete di connivenze istituzionali che ha reso possibile il regime berlusconiano-piddino venga smantellato. Ovvio, come ho detto, che si incontri opposizione: sarà anzi sempre più scomposta, scorretta e violenta man mano che una casta nata e cresciuta nel benessere e convinta che non esistano alternative a sé stessa, sentirà che la sua presa sul potere si sta affievolendo. Ovvio anche ci siano state e saranno delusioni, qualcuna grave, e probabilmente errori. Si potrà rimediare a essi: ma solo se si useranno i quattro anni che restano a questa legislatura per trasformare e sanare il paese e restituire allo Stato la fiducia dei cittadini, intenzionalmente erosa con la complicità della stampa e degli intellettuali per far accettare alla gente la privatizzazione dei beni comuni e dei servizi pubblici e la svendita della nostra economia agli stranieri. Fra quattro anni farò una valutazione: può darsi che allora l’esperienza pentastellata mi sembrerà conclusa, può darsi che una nuova sinistra sarà pronta a continuarne il lavoro politico; può darsi invece che il M5S sarà diventato quella sinistra”.
“Comunque sia, se il M5S terrà duro e andrà avanti con il suo programma non potrò che essergli grato, tutti i cittadini dovrebbero essergli grati, per aver provato a dar vita a un nuovo risorgimento italiano. Che non significa, come dicevo all’inizio, l’improvvisa realizzazione di una società ideale o semplicemente giusta: solo delle condizioni che permettano alla prossima generazione di sognarla con un minimo di plausibilità,” conclude.