Silvio Berlusconi scatenato: “Luigi Di Maio? Ammazza l’Italia. Matteo Salvini? Non può governare così”
Silvio Berlusconi, come annunciato da diversi retroscena di stampa, passa all’attacco, durissimo, del governo. Nel mirino c’è in primis il M5s, ma anche i messaggi a Matteo Salvini sono chiarissimi, tanto che l’alleanza sembra sempre più scricchiolare. L’affondo arriva a un’intervista concessa a Il Giornale e firmata da Alessandro Sallusti. Il Cav boccia il decreto dignità, l’ipotesi di chiudere i negozi e i tagli alle pensioni: “Di Maio – spiega – massacra la produttività“. E ancora: “I Cinque Stelle si dipingono come un movimento apolitico, ma in realtà hanno raccolto tutti i peggiori cascami delle ideologie di sinistra, dalla cultura anti-industriale all’invidia sociale al giustizialismo e all’indifferenza per le libertà del cittadino”. Quando gli si ricorda che Di Maio non fa mistero di voler mettere mano alla Rai e pure a Mediaset, il leader di Forza Italia si dice “più che preoccupato: se accadesse davvero l’Italia cesserebbe di essere un paese libero e una vera democrazia”.
Dunque si passa alla Lega e a Salvini: si dice che il Carroccio starebbe per rompere l’alleanza per correre da solo già alle prossime amministrative. “Sarebbe una possibilità realistica solo se la Lega avesse deciso di perdere. E Matteo Salvini non mi sembra sia un leader a cui piace perdere”, commenta sornione. Dunque, un’altra bacchettata al leghista: “Continua a parlare e ad agire come se fosse in campagna elettorale. Governare è qualcosa di diverso: richiede di saper affrontare problemi complessi, con sobrietà, concretezza, senso delle istituzioni. La voglia di fare notizia spesso prevale. Questo alla luce non paga, neppure in termini di consenso”. Infine, una amara profezia sulla flat tax: vedrà mai la luce? “Ho dei seri dubbi – spiega Berlusconi -: la flat tax è incompatibile con i programmi pauperisti dei Cinque Stelle, come il cosiddetto reddito di cittadinanza. Intendo naturalmente una flat tax vera, che per funzionare deve rivolgersi a tutti, famiglie e imprese, e deve consistere in una sola aliuquota”, conclude.