La Boldrini querela il consigliere leghista che la paragona agli animali
Ormai la Boldrini ha deciso di ingolfare i tribunali piazzando denunce a tutto spiano, in coerenza con una moda che pare aver contaminato tutta la politica, con azioni giudiziarie contro chiunque ne offra l’occasione.
L’ex presidente della Camera sta infatti valutando se procedere legalmente contro il consigliere comunale della Lega a Bolzano, Kevin Masocco, finito in mezzo alle polemiche per un audio messaggio a lui attribuito in cui si sentono parole sessiste su una “dj da violentare”. Masocco ha smentito duramente di essere stato lui a pronunciare quella frase, ma ora – come riporta il quotidiano Alto Adige – per il giovane consigliere leghista, potrebbe esserci in arrivo una querela, anche se per una vicenda diversa. Ovvero, scampata un’accusa, ecco che ne arriva un’altra.
Arriva la querela
Masocco infatti viene chiamato in causa per un post pubblicato da tempo immemorabile sulla propria pagina Facebook nell’agosto 2017: all’epoca la Boldrini presiedeva Montecitorio e solo adesso fa sapere – nonostante la mobilitazione di quel tempo della Polizia postale – di aver saputo di una foto con mucche al pascolo ed il commento “Selfie con la Boldrini“. È stata proprio l’ex presidente della Camera ad annunciare “un’azione penale o civile”, attraverso le colonne dell’Alto Adige. Per i più potrebbe essersi trattato solo di ironia a buon mercato, magari di gusto non propriamente esaltante, per madame Laura tutto questo vale una querela.
Non sono un’animale
Secondo quanto dichiarato dall’attuale deputata di Liberi e uguali al quotidiano altoatesino, Masocco “non può ritenersi in diritto, per qualche like, di paragonarmi a degli animali. A Masocco bisogna far capire che le donne non sono vacche”. La sensazione è che la Boldrini rischi il boomerang. A volte un’intervista è sufficiente a sanzionare chi commette un errore: trascinare il consigliere in tribunale non la aiuterà ad avere ragione.