Stretta di Salvini sui migranti. Il Viminale: ecco tutti i centri che stanno per saltare.
L’obiettivo del Ministro degli Interni, Matteo Salvini, sul fronte dell’immigrazione, si fa sempre più vicino. Ovvero quello di ridurre al minimo l’incidenza di una struttura che ospita migranti in un determinato territorio.
Per raggiungerlo, si inizia da quelli che al momento sono le principali spine nel fianco per alcuni territori: i Cara. Ed è proprio su questi che il ministro dell’interno Matteo Salvini punta adesso l’attenzione.
All’interno dei Cara fino ad oggi vengono sistemati coloro che sono in attesa del riconoscimento del diritto d’asilo. Negli anni questa disposizione ha creato delle strutture con al loro interno centinaia di migranti. I Cara per l’appunto che, secondo Salvini, sono vere e proprie polveriere pronte ad esplodere e costituiscono inoltre un importante costo per lo Stato.
La prima struttura evacuata è il Cara di Castelnuovo, in provincia di Roma. Al suo interno ci sono circa 500 migranti. Da martedì è in atto lo sgombero del centro.
Terminata l’evacuazione, per la struttura si prevede la chiusura. Successivamente sarà la volta di Mineo, il più grande d’Italia e tra i più grandi d’Europa.
Si tratta di un residence costruito nel Calatino, una regione storica del catanese corrispondente al territorio intorno a Caltagirone. In origine le palazzine immerse nella campagna da cui è possibile ammirare l’Etna, servono per ospitare i militari Usa di stanza a Sigonella e Comiso.
Poi gli americani vanno via, nel 1999 il residence viene usato dall’allora governo D’Alema per accogliere i profughi della guerra del Kosovo. Dal 2011 è invece il Cara più discusso d’Italia. Nei periodi di maggiore emergenza, arriva ad ospitare anche 4mila migranti. Un numero enorme, che da un lato genera preoccupazione per la popolazione che abita nelle vicinanze, dall’altro appare come grosso affare per la politica locale.
Dunque, il ringraziamento va sempre ai buonisti che per anni ed anni hanno governato il nostro paese, accogliendo tutti indistintamente.
Ma la pacchia è stra-finita!
Fonte: Il Giornale