Moody’s scommette contro l’Italia: ”Rischio elezioni anticipate”
Occhi puntati sull’Italia. Ancora una volta. Moody’s torna ad accendere i riflettori sui gialloverdi perché vede “un significativo rischio di elezioni anticipate“, probabilmente dopo le elezioni europee che sono in calendario a maggio.
L’Italia è in recessione tecnica. E questa, per Kathrin Muehlbronner, senior vice president di Moody’s, è “una fonte di preoccupazione”, anche se l’agenzia di rating non prevede alcuna “recessione per l’intera area euro”. Si aspetta comunque che le stime sull’Europa siano riviste “leggermente” al ribasso. Le precedenti, come è stato ricordato durante la Credit Trends Conference che si è tenuta oggi a Milano, parlavano di una crescita dell’1,9% nel 2019. In una prospettiva più ampia, parlando da un punto di vista europeo, gli analisti di Moody’s hanno notato che “non c’è un elevato rischio contagio dall’Italia”, ma neppure da parte di altri Paesi, che hanno fatto progressi. “È positivo che nonostante le tensioni di vario segno non ci sia stato un contagio”, ha sottolineato Muehlbronner spiagando, poi, che “i costi di finanziamento rimangono bassi nell’Eurozona, ma sono saliti in Italia a causa del rischio politico interno”.
Durante la Credit Trends Conference, Muehlbronner si è più volte soffermato sulla tenuta politica del governo italiano. L’agenzia di rating ritiene, infatti, che “il rischio politico resterà elevato” in tutto il Vecchio Continente e che “in Italia sta già incidendo sui conti pubblici”. Nei prossimi mesi questi rischio non farà altro che farsi sempre più stringente. Più si avvicineranno le elezioni europee più sarà difficile che Lega e Movimento 5 Stelle riescano a mantenere l’equilibrio. “Per il momento non è facile prevedere quali saranno le evoluzioni – ha commentato il senior vice president di Moody’s – non è chiaro cosa succederà al governo dopo le elezioni europee”.
Anche da un punto di vista di mercato, la situazione resta nebulosa perché “gli investitorifanno fatica a ‘prezzare’ il rischio politico”. Preferiscono, insomma, rimanere a guardare. “In parte questo è quello che abbiamo visto a settembre”, ha fatto notare oggi Muehlbronner secondo cui “potrebbe esserci bisogno di formare una nuova coalizione di governo, se non emergesse una maggioranza netta”. “Cosa che porterebbe nuova incertezza”.