Germania, botte e stupro. Ma per il giudice l’immigrato non avrebbe capito che non si fa così. E lo assolve
Ein explosiver Urteil. Una notizia esplosiva. Ha titolato così Die Welt quando, cinque giorni fa, è riuscito a ricostruire quanto avvenuto la scorsa primavera a Dresda: il brutale stupro di un’assistente sociale e la successiva assoluzione del siriano che, dopo averla pestata a sangue, l’ha violentata senza alcuna pietà.
Il pubblico ministero, spiega ItaliaOggi che ha ripresa la notizia in Italia, ha chiesto e ottenuto che il profugo non finisse in carcere perhé non è “in grado di capire che nella nostra società i rapporti tra uomo e donna non sono basati sulla forza”. “C’è un bonus alla violenza sessuale per gli immigrati?”, si chiede ora il redattore di Die Welt.
La notizia è stata oscurata per mesi. I fatti risalgono, infatti, alla fine del 2017 e l’assoluzionead aprile del 2018. Quasi un anno fa. Un anno di silenzi. Solo i quotidiani locali di Dresda si sono occupati della vicienda giudiziaria. Fino a qualche giorno fa, quando Di Welt ha preso in mano il caso e ci è andato a fondo. Ha parlato con Gesa Israel, l’avvocato dell’assistente sociale che è stata violentata dal siriano. È stata lei a consigliare alla vittima “di essere molto prudente nel rilasciare dichiarazioni che potrebbero venire manipolate e sfruttate in chiave politica”. Perché tutto questo silenzio? Impossibile a dirsi, anche perché la sentenza è eclatante. Non è la prima volta che in Germania certe notizie passano sotto traccia. Basta pensare a quanto ci era voluto perché venissero alla luce gli abusi e le violenze perpetrate da alcuni immigrati la notte di capodanno in piazza a Colonia