Puglia, il ministero dell’Interno chiude i Cara di Bari e Borgo Mezzanone
Verranno chiusi i centri di accoglienza per i richiedenti asilo di Bari Palese e di Borgo Mezzanone (la frazione tra Foggia e Manfredonia già nota agli onori della cronaca per gli episodi di violenza e sfruttamento).
In ballo c’è il futuro di seicento immigrati.
È questa la decisione del ministro dell’Interno Matteo Salvini. Ed è già polemica politica: “Quali saranno le sorti dei 600 immigrati oggi presenti nelle strutture che nel giro di qualche giorno si ritroveranno in mezzo alla strada come pacchi postali? E i tanti lavoratori che in questi anni si sono prodigati per garantire un’accoglienza adeguata ai migranti?”. Sono gli interrogativi posti da Ernesto Abaterusso, presidente di LeU/I Progressisti che fa appello alla Regione Puglia perché intervenga “per garantire accoglienza ai richiedenti asilo dei Cara di Bari e Foggia prossimi alla chiusura”. Quelli pugliesi non sono gli unici centri che chiuderanno entro il 2019. Ci sono anche quelli di Castelnuovo di Porto (in provincia di Roma), Bologna, Crotone e Mineo (in provincia di Catania).
Dal Cara di Mineo i trasferimenti dei cittadini extracomunitari sono già iniziati meno di una settimana fa, il 31 gennaio scorso. La chiusura dei centri rientra nel piano di redistribuzione degli immigrati. Tra loro ci sono richiedenti asilo per i quali è stata attivata la procedura di Dublino (la procedura comunitaria che stabilisce quale paese sia competente per l’esame della richiesta d’asilo di ogni singolo immigrato. Questo significa che ognuno di loro può essere trasferito da un paese a un altro), titolari di protezione internazionale e titolari di permesso umanitario.
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