Arriva il vescovo che difende i migranti: “imparare da loro. Dovremmo contaminarci”. Ed avverte Salvini.
Per l’arcivescovo di Milano, Mario Delpini, il fenomeno migratorio va accolto e dal quale non è più possibile remare contro o rimanerne estranei.
Una “sfida da cui non è più possibile prescindere“. Queste le parole del vescovo durante la celebrazione eucaristica vigiliare della festività della Presentazione del Signore al Tempio, nel Duomo di Milano.
Secondo Delpini i fatti che stanno accadendo in queste settimane, con la Sea Watch3 in testa, “sono tutti elementi che interrogano e sfidano tanto la Chiesa quanto la società. Un fenomeno destinato “per sua natura a segnare le nostre relazioni e il rapporto tra le culture e i popoli, introducendo cambiamenti inediti dai quali non è più possibile prescindere”.
Per l’arcivescovo meneghino “occorre apprendere ad abitarli, a rigenerarci e a creare nuovi soggetti attraverso l’incontro e la ‘contaminazione’ con nuove esperienze visioni del mondo (fenomeno che abbiamo designato con il termine di meticciato di civiltà e di culture)”.
Non è la prima volta che i vescovi si schierano a favore dell’accoglienza. Anzi: con il ministro dell’Interno Salvini è in corso un braccio di ferro non indifferente sul tema dell’accoglienza.
Ecco perché, alla luce della posizione della Cei sui flussi migratori, le parole di Delpini non sorprendono. Ma sono un nuovo capitolo dello scontro tra la Chiesa e l’attuale governo.
Un’accoglienza senza freni, a tutti i costi e per tutti indistintamente. Questo è quello che il vescovo e la Chiesa cercano?
Ma il governo italiano, e Salvini in primis, lo hanno definito e ribadito. No alle frontiere aperte. No al traffico clandestino umano.
Fonte: Il Giornale