Giorgia Meloni, decolla la seconda gamba: tornado sovranista sul centrodestra
Riecco la seconda gamba. Tornano a parlarne Giovanni Toti e Nello Musumeci, governatori di centrodestra che ieri si sono incontrati a Roma per firmare un protocollo tra Liguria e Sicilia. I due partono dalla presa d’ atto del fenomeno Salvini. E del suo partito, la Lega, che veleggia oltre il 30 per cento ed è maggioritario nel centrodestra. Ribaltare i rapporti di forza al momento non si può. Allora l’ idea, già lanciata da Giorgia Meloni, è quella di creare un’ altra lista che raccolga tutto ciò che rimane della vecchia coalizione. In alleanza con il Carroccio e al lavoro per strapparlo dall’ abbraccio con i grillini.
«Il centrodestra», spiega il presidente della Sicilia, «ha bisogno di una spallata in positivo, ha bisogno di tornare ad essere unito, di parlare lo stesso linguaggio e seguire la stessa strategia». Bisogna partire da ciò che unisce: «Sul territorio siamo molto più presenti che non nelle sedi istituzionali. Dobbiamo diventare punto di riferimento di una stragrande maggioranza di italiani che si trova ricoverata in una sorta di orfanotrofio della politica, non ha più padri né riferimenti».
Contenitore – Toti va oltre. E già pensa al contenitore: «Bisogna costruire una seconda gamba che consenta alla Lega di emanciparsi dall’ abbraccio dei Cinquestelle in prospettiva e ridare casa a tutte quelle culture che non sono leghiste, ma fanno parte a pieno titolo del centrodestra, riformisti, destra storica, liberali e cattolici». Il centrodestra, negli ultimi dieci anni, ha perso «milioni di voti» finiti in «liste civiche o astensione». Ci vuole qualcosa di nuovo. Ed è chiaro che oggi la Lega si tenga stretta il M5s al governo «per mancanza di alternative».
La novità può partire dagli amministratori, dal basso.
«Noi ci siamo», assicura Musumeci, «per partire dal territorio e arrivare a un grande progetto, se altri vorranno starci o se vorranno chiedere un nostro contributo, subito dopo le elezioni europee, perché l’ Italia ha bisogno di un grande progetto politico capace di dare una prospettiva piuttosto che di un governo fondato su un compromesso di programma». Concetti ribaditi anche da Toti: «A me piacciono i movimenti che partono dal basso e tendono a unire le persone, non quelli che partono dall’ alto e tendono a spaccare. Nessuno si deve immaginare, come qualcuno ha scritto, scissioni, gruppi parlamentari autonomi». Bisogna immaginare invece «il contributo di due Regioni importanti ad aggregare un polo di centrodestra che possa guardare il futuro dei prossimi 25 anni con un equilibrio di tutte le sue anime».
Fratelli d’Italia – Non è un partito nuovo, precisa Musumeci, «non lo abbiamo detto, abbiamo detto di rinvigorire il centrodestra. Speriamo di poterci riuscire con le risorse umane di cui disponiamo ma anche con altri soggetti, penso al mondo centrista, per esempio, che in questo momento è assai polverizzato e frammentato». Giorgia Meloni saluta con favore l’ incontro tra i due governatori: «Un altro importante passo avanti nella costruzione di quella “seconda gamba” del centrodestra lanciato lo scorso settembre ad Atreju alla presenza di Giovanni Toti e Nello Musumeci». La presidente di Fratelli d’ Italia si dice felice: «I governatori di Liguria e Sicilia ribadiscono la loro volontà di lavorare al progetto di riportare il centrodestra al governo liberando Salvini e la Lega dalla morsa del M5S. Un movimento conservatore e sovranista», spiega Meloni, «capace di raccogliere culture e identità diverse ma tutte accomunate dalla volontà di affermare e difendere l’ interesse nazionale italiano. Le elezioni europee del 26 maggio rappresenteranno una tappa fondamentale di questo percorso e le continue adesioni che stiamo avendo in queste settimane ci fanno essere estremamente ottimisti sui sul futuro di questo progetto», conclude Meloni.
Stefano Maullu, eurodeputato recentemente passato da Forza Italia a Fdi, chiede ai governatori di accelerare: «Ho scelto Fratelli d’ Italia per la lungimiranza con cui Giorgia Meloni ha aperto una fase costituente. Bene che Toti e Musumeci oggi seguano la stessa strada, li attendiamo concretamente prima del 26 maggio perché il centrodestra del futuro nasce con queste elezioni europee e non dopo».