Transessualità spiegata ai bimbi, ProVita e Generazione Famiglia insorgono
La transessualità spiegata sulla tv pubblica continua a scatenare una valanga di polemiche.
Dopo che Wladimiro Guadagno, transessuale e attivista dei diritti dei transgender, in arte “Luxuria”, ha partecipato alla trasmissione di Rai 3 “Alla Lavagna”, il programma dove dei bambini under 13 propongono domande (probabilmente preparate dagli autori del programma) a vari vip, la sua “lezione” sul transgenderismo ha scatenato la forte reazione di due note associazioni nazionali che difendono la vita e la famiglia naturale.
“Trans si nasce”, come sostiene sul suo profilo Facebook Luxuria, e altre riflessioni profferite durante lo show, hanno fatto dire a Toni Brandi (presidente di ProVita Onlus) e a Jacopo Coghe (Responsabile di Generazione Famiglia) che la trasmissione Alla lavagna “è una scelta ben precisa: quella di indottrinare i bambini attraverso vere e proprie lezioni sul cambio di sesso. Si vergogni Luxuria e anche la Rai”, hanno denunciato i due pro – life e difensori della famiglia naturale.
“E’ scandaloso che si sia usata una metafora ornitologica” – quella dell’uccello che si libera della sua gabbia – “davanti a innocenti orecchie come quelle dei bimbi, facendo accettare di fatto la propaganda gender anche ai minori”, hanno sostenuto Brandi e Coghe attraverso un comunicato stampa congiunto.
I due organizzatori del Family Day hanno sottolineato che si è trattato di uno show “non adatto ai minori”, lamentando la circostanza “aggravante” che la trasmissione è stata trasmessa da una rete televisiva, Rai 3, che appartiene alla Rai, alla televisione di stato, che tutti siamo obbligati a pagare attraverso il canone.
“Non sono solo favolette, questa è teoria del gender”, hanno spiegato i responsabili di ProVita e Generazione Famiglia, e si sono appellati al nuovo Presidente della Rai, il dottor Marcello Foa, affinchè intervenga “contro questi lavaggi del cervello operati dalle lobby LGBTI a minori indifesi i cui diritti fondamentali all’infanzia e alla protezione dell’innocenza vengono continuamente calpestati”.
Il senatore della Lega di Matteo Salvini, il perugino Simone Pillon, ha annunciato che farà una interrogazione alla Commissione per la vigilanza Rai, sottolineando che la gravità del fatto consiste nel coinvolgimento di minorenni su temi delicati come quelli della transessualità, nella “propaganda a una visione dell’uomo basata su un’impostazione ideologica”, nell’utilizzo di denaro pubblico per produrre una tale trasmissione.
Pillon si è detto convinto di ricevere “grande attenzione” dal Presidente Rai Marcello Foa perchè, secondo il senatore leghista, la penserebbe come i sostenitori della famiglia naturale a proposito della transessualità. “La Rai non sia più uno strumento di propaganda ideologica, ma torni a essere una Tv pubblica che fa informazione corretta. Non c’è stato neanche pluralismo, che prevede il confronto tra più tesi; questo era un monologo, al quale oltretutto erano presenti, come contraddittori, dei ragazzini di 11-12 anni! Il tutto senza considerare la spiacevolezza dei temi trattati… Si è trattato di un episodio davvero scandaloso”.
Ha fatto sentire la sua voce anche il deputato Paolo Tiramani, capogruppo della Lega in Vigilanza Rai. “Ogni bambino ha i propri tempi e non può essere forzato ad affrontare argomenti non appropriati per la propria età e dei quali non si sente pronto. Quanto trasmesso nel corso della puntata ‘Alla lavagna!’ è quindi inaccettabile. Non solo è da rivedere la scelta, a mio avviso sbagliatissima, degli autori ma, come Lega, ci informeremo su quanto ammonta il compenso destinato a Vladimir Luxuria per questa puntata a dir poco surreale”.
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