Yacht De Benedetti, Travaglio: ‘Se fosse del padre di Di Maio o di Di Battista Repubblica uscirebbe in edizione straordinaria per un mese’
Marco Travaglio nella sua rubrica del lunedì “Ma mi faccia il piacere” commenta la notizia che la Guardia di Finanza di Torino ha contestato a Carlo De Benedetti, presidente del gruppo GEDI, di non aver dichiarato “investimenti detenuti in Stati o territori a fiscalità privilegiata per un valore annuo pari a 19 milioni e 995 mila euro”.
Le Fiamme Gialle fanno riferimento allo yacht My Aldabra, imbarcazione di 51 metri costruita a Viareggio, ma registrata nel paradiso fiscale delle isole Cayman.
Ecco il commento di Travaglio:
“Libera stampa. ‘Tasse sullo yacht, la Finanza contro De Benedetti’ (Repubblica, taglio basso a pagina 18, 19.1). Meno male che la Guardia di Finanza e l’Agenzia delle Entrate contestano imposte non pagate per 120 milioni di euro su uno yacht domiciliato in un paradiso fiscale e mai dichiarato al fisco a Carlo De Benedetti, presidente del gruppo Gedi (Repubblica-Espresso-Stampa), e non al padre di Di Maio o di Di Battista: sennò Repubblica uscirebbe in edizione straordinaria per un mese”.
Leggi l’editoriale di Marco Travaglio sul Fatto Quotidiano…
La notizia aveva suscitato la reazione immediata di De Benedetti, che tramite i suoi legali aveva dichiarato:
“Esprimiamo profonda sorpresa per la notizia che è circolata. Premesso che da un punto di vista formale non sono stati rispettati i dovuti obblighi di riservatezza, l’Ingegner De Benedetti non ha mai evaso, o omesso di dichiarare, alcuna proprietà estera, in particolare per quanto riguarda l’imbarcazione My Aldabra, che era di proprietà di UniCredit Leasing SpA in Italia», fa sapere il portavoce dell’imprenditore. Secondo il comunicato si tratta di «un’informazione data al pubblico e basata sul nulla, gravemente lesiva. L’Ingegnere avvierà pertanto azioni a tutela della sua reputazione, e in tal senso ha già dato mandato al professor Franco Coppi di procedere giudizialmente”.