Lo scrittore anti-islam attacca: “Papa Francesco sta sbagliando tutto”
Boualem Sansal non ha alcun dubbio: Papa Francesco, dialogando con l’islam senza tenere conto delle distorsioni fondamentaliste, rischia di contribuire alla scomparsa della civiltà occidentale.
A riportare la riflessione dell’autore di “2084” è stato il quotidiano La Verità.
In queste prime fasi del 2019, Bergoglio è stato accusato da più parti: i cattolici conservatori sostengono che il Vaticano non stia affrontando il dramma della pedofila come dovrebbe. Almeno tre porporati hanno contraddetto il papa sulla radice degli abusi: il Santo Padre ha individuato nel “clericalismo” la causa principale degli scandali emersi. Per il cardinale Mueller, l’ex prefetto della Congregazione della Dottrina della Fede, volendo citare un caso, le due questioni non sono correlate, mentre per una parte di associazionismo laico le responsabilità vanno ricercate nella selezione dei futuri consacrati all’interno dei seminari. Ma è stato il viaggio in Marocco, quello che si terrà alla fine di marzo, ad alimentare a sua volta la polemica attorno all’operato del vescovo di Roma, più che la dialettica, e riguardo al dialogo interreligioso che il pontefice della Chiesa cattolica sta promuovendo con la religione musulmana.
Il simbolo scelto per la visita apostolica nella nazione africana ha sollevato qualche critica. Si tratta di una croce cristiana innestata all’interno di una mezzaluna islamica. I conservatori ritengono che la Santa Sede non debba lanciare alcun messaggio di subordinazione nei confronti di una confessione religiosa che – è una tesi che conosciamo – rimane molto distante da quella del Vecchio Continente. E della stessa opinione sembra Boualem Sansal quando scrive che il pontefice sembra avallare: “l’ idea che un’alternanza religiosa in seno alla società sia una cosa possibile, dopo tutto, persino auspicabile, perché no? In politica – aggiunge lo scrittore – , l’ alternanza al potere è un progresso democratico, perché non può essere lo stesso nella religione? Cambiare presidente o cambiare dio, che differenza fa?”.
La pastorale del pontefice della Chiesa cattolica, insomma, alla stregua di un democraticismo esasperato, dove la fraternità religiosa assume un valore preponderante. Sembra averlo notato pure la massoneria spagnola, che ha ringraziato il Santo Padre via Twitter. Sansal, dal canto suo, pensa che l’ex arcivescovo di Buenos Aires stia facendo lo stesso errore delle cancellerie europee: “Non si può fare a meno di vedere – aggiunge lo scrittore nell’articolo pubblicato per Revue des Deux Monde – che il suo discorso è un ‘copia e incolla’ del discorso dei dirigenti occidentali, che parlano tutti dell’ islam com’ è conveniente parlarne, con deferenza, emozione e convinzione. Talvolta, egli va più lontano, come quando cita la violenza cattolica o persino quella coniugale per relativizzare la violenza islamica e in qualche modo scusarla…”. Il Papa, in sintesi, avrebbe assunto l’atteggiamento di un leader buonista, ignaro dei pericoli comportati dal giustificazionismo.