Saviano attacca (ancora) Salvini “In divisa? È come Fidel Castro”
Roberto Saviano torna ad attaccare il minitro degli Interni. Questa volta lo scrittore punta il dito contro Salvini per aver indossato l’uniforme della polizia e dei vigili del fuoco nelle sue ultime uscite pubbliche.
Saviano addirittura, pur di attaccare il ministro, cita il precedente di Castro: “Nelle dittature, i tiranni indossano sempre la divisa, che non è banale teatralizzazione del potere, ma serve a mandare un messaggio preciso: l’esercito risponde a me, a me soltanto e a nessun altro. Fidel Castro ha indossato la divisa nelle apparizioni pubbliche per decenni, la logica era la solita utilizzata nei paesi del socialismo reale: l’esercito è il popolo, io sono il capo dell’esercito, io sono il conduttore del popolo”.
Poi rincara la dose e dopo aver sottolineato le divise indossate da Gheddafi passa a quelle del Duce: “Mussolini dismette l’abito borghese e inizia a indossare fez e divisa quando decide che lo Stato e il fascismo debbano coincidere e quindi chiunque lo critichi è fuori dalla legalità. Da quel momento le critiche a Mussolini e al fascismo diventano un problema di polizia”. A questo punto Saviano parla anche della polizia: “Cosa significa per lui (e per chi lo osserva e subisce) indossare quella divisa? Che se io critico o contrasto il ministro dell’Interno avrò la Polizia contro? Significa che la Polizia condivide le azioni politiche del ministro dell’Interno? In questo caso ci sarebbe da temere la trasformazione della Polizia di Stato in un organismo politico”. La risposta di Salvini non si fatta attendere: “Io sarei come Fidel Castro, Gheddafi e Mussolini, anzi peggio… Povero Saviano, non sa più cosa inventarsi! Bacioni”.