“Salviniani pecore beote”. Il post di MamAfrica scatena gli insulti sul ministro
L’occasione per redigere il post contro Matteo Salvini è lo scatto che immortala il momento in cui, a Teramo, un vu cumprà viene allontanato dal ministro dell’Interno intento a scattare selfie con fan ed elettori.
A redigerlo è la pagina Facebook “MamAfrica” lo scorso 6 gennaio. “In uno scatto di ieri – si legge – la sintesi perfetta del nostro Paese. Il povero con lo sguardo impaurito, il prepotente che lo schernisce e le pecore beote che ridono pronte a farsi un selfie”.
Non pare difficile riconoscere, nell’intenzione di MamAfrica, i soggetti della frase. Il “povero” sarebbe il vu cumprà a terra, il “prepotente” il leader della Lega e le “pecore beote” i suoi fan accorsi per “farsi un selfie”. Già questo potrebbe far offendere gli elettori salviniani.
Salvini al vu cumprà: “Non compro niente”Pubblica sul tuo sito
Il post Facebook in questione, però, è stato anche occasione per molti utenti dei social per insultare il ministro dell’Interno e suoi seguaci. “A me fa più paura, tanta paura la moltitudine alle spalle! L’immensa, sconfinata miseria del nulla di quelle vite, sprecate a non capire un c…o”, scrive Alessandra. “Salvini sei una m…”, aggiunge Barbara. “Dal letame nascono i fiori da salvini solo odio”, le fa eco Anna parafrasando De Andrè. E ancora: “Aono dei bulli! insieme leoni da soli coioni”. Per chiudere con un classico: “Che schifo se questa è l’Italia io mi vergogno di essere italiana”.
In realtà la fotografia non spiega bene cosa successo. Il vu cumprà infatti si è avvicinato a Salvini per chiedergli se volesse comprare qualcosa. Lui ha risposto di “no” e poi il giovane è stato allontanato dalle guardie del corpo, senza violenza. “Non compro nulla, e che c…”, si è limitato a dire il ministro dell’Interno (guarda qui il video).
Online MamAfrica Onlus si definisce “un’associazione onlus che ha scelto la linea del volontariato come realtà operativa a costo zero. Niente buonismo! Si vuol restituire, almeno in parte, ai giovani africani depredati dal vecchio e nuovo colonialismo, quanto loro spetterebbe di diritto. Consapevoli che “La solidarietà è solo un mezzo, il fine è la giustizia”, l’associazione ha realizzato dei progetti umanitari che perdurano”.