Luigi Di Maio, la ribelle Elena Fattori piccona il M5s: “Quali ministri sono da sostituire”, colpo di grazia

Dopo Gregorio De Falco, sarà Elena Fattori la prossima espulsa del Movimento 5 StelleItalia Oggi ne è convinto, e le parole della stessa senatrice grillina sembrano confermare il presagio. Su reddito di cittadinanza e Quota 100, giura, non tradirà gli italiani: “Il mio voto ci sarà soprattutto perché i tempi non consentono di tergiversare sennò andiamo in esercizio provvisorio e sono dolori per tutti. Però poi si deve cambiare perché stiamo costruendo un presente di umiliazione delle istituzioni democratiche che legittimerà in futuro chi verrà, chiunque esso sia, a fare altrettanto. E io non voglio essere più complice di ciò”.

La 52enne senatrice riminese, da tempo critica con il governo gialloverde, ora punta il dito direttamente contro Luigi Di Maio: “Ho già comunicato al capogruppo che non voterò più fiducie a meno che non siano provvedimenti di reale necessità e urgenza come prevede la Costituzione. Tanti sono rimasti sconcertati da questo modo di agire. Votare un provvedimento senza averlo nemmeno visto mi sembra eccessivo. Non siamo stati eletti per fare i passacarte. Tantissimi la pensano come me”.

Il problema politico è, ovviamente, il partner di maggioranza: “Quello con la Legaè un contratto. Non un’alleanza. Se iniziamo a trattarci come alleati io mi trovo in fortissimo imbarazzo. Separati a casa ma senza effusioni, ho sempre ribadito”. Quando si parla di rimpasto, la Fattori va giù pesante: “Sarebbe ora di sostituire tutti gli inesperti fedelissimi con persone di livello. Ce ne sono tante, le abbiamo candidate nei collegi uninominali e abbiamo sempre detto di essere attenti alla meritocrazia, all’esperienza e alla capacità. Invece…”. L’assalto alla Lega è diretto: “Come ministro dell’Interno c’è Salvini, e poi c’è un ministro della Famiglia tradizionale forse un po’ omofobo (Lorenzo Fontanandr). Per quanto riguarda il tema migranti è finito nel cassetto il saggio piano 5Stelle di accordi con i paesi di provenienza, al contrario doneremo 150mila nuovi clandestini alla criminalità organizzata. Infine chi invoca il rispetto del programma 5stelle rischia di essere espulso per non contrariare l’ alleato Salvini”. Insomma, bisognerebbe cambiare registro, dando pure un’ occhiata dentro al governo: 

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