Angela Merkel demolita da un sondaggio: il 78% dei tedeschi insoddisfatto dalla Cancelliera

Sembra ormai che i tedeschi ne abbiano le “tasche” piene della cancelliera Angela Merkel, dopo ben quattro governi, ininterrottamente susseguitisi a Berlino per quasi 13 anni, dei quali l’ultimo nato dopo faticosissime trattative durate sei mesi, vera onta per la stabilità politica della Germania. Tantopiù che l’attuale esecutivo, nonostante l’accordo di facciata delle ultime ore, resta fragile sul tema dei migranti, data la diversità estrema di posizioni tra gli alleati della CDU della Merkel, ovvero la CSU bavarese e la sinistra SPD.

A confermare la crescente insofferenza dei cittadini per Angela, è arrivata la pubblicazione da parte della televisione pubblica Ard di un sondaggio d’opinione Infratest Dimap realizzato pochi giorni fa, fra il 3 e il 4 luglio, su un campione di 1005 maggiorenni tedeschi. Dalle rilevazioni è risultato che ben 78% di essi è «ampiamente o completamente insoddisfatto» dell’operato del governo di Grosse Koalition che la Merkel ha messo in piedi sudando quattro camicie soltanto lo scorso 14 marzo, nonostante le elezioni politiche si fossero svolte ben sei mesi prima, ovvero il 24 settembre 2017. Solo il 21% dei cittadini si dice soddisfatto, ben il 16% in meno rispetto a un sondaggio simile tenutosi in giugno. Come gradimento personale, la Merkel cala dal 50 al 48% e gli intervistati si dicono convinti che non riesca più molto a controllare la tenuta della coalizione.

A far da bomba a orologeria è sempre la questione dei migranti, ma non solo, dati i dubbi sulla salute del sistema bancario tedesco e l’incertezza sul modo in cui Angela potrà gestire l’emergenza dei dazi doganali americani. Un ministro dell’SPD, il titolare delle Finanze Olaf Scholz, cerca di far finta di nulla e dice, fin troppo ottimista: «Dopo il teatro estivo il governo sarà in grado di agire». Ma la credibilità dell’esecutivo è minata ormai da settimane. Il 22 giugno un altro sondaggio, Yougov, indicava nel 43% i tedeschi convinti che la Merkel debba dimettersi sull’onda dei litigi col ministro degli Interni Horst Seehofer, più duro contro gli ingressi dei «non invitati». Sempre in giugno, ancora Infratest Dimap aveva interpellato un altro migliaio di germanici, di cui il 62% appoggiava l’idea di respingere i richiedenti asilo già registrati in altri paesi europei. Insomma, i tedeschi non perdonano ciò che la Merkel si era permessa di fare nel suo terzo esecutivo, nel 2015, quando aveva fatto entrare la fiumana di profughi siriani, preparandosi il terreno con quella probabile scena da propaganda che fu la carezza della cancelliera a una bambina siriana in lacrime davanti a una batteria di telecamere.

 

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