Boldrini contro governo: “Parlamento umiliato su legge di Bilancio”
Torna a parlare Laura Boldrini, e lo fa con un’intervista sull’”Avvenire”, nella quale lamenta la terribile umiliazione subìta dal Parlamento italiano durante l’approvazione della legge di Bilancio.
“Il Parlamento è stato umiliato sulla legge portante dello Stato. Una cosa di enorme gravità che non può e non deve diventare un precedente. Altrimenti si rischia che anche in futuro non ci sia più una discussione sulla legge di Bilancio.”
L’ex presidente della Camera parla di un episodio vergognoso. “Mai visto niente del genere”, lamenta. “È la prima volta che, contravvenendo all’articolo 72 della Costituzione, la “madre” di tutte le leggi non viene discussa né alla Camera né al Senato. È capitato in passato che la legge di Bilancio fosse alternativamente esaminata a fondo da una Camera, e l’altra lo facesse meno. Ma mai che entrambe fossero silenziate. In più c’è stata la pantomima, in prima lettura, di un testo che sapevano bene non sarebbe stato quello “vero”, in quanto era in corso la trattativa con la Ue. La Camera usata come sala di attesa del maxi-emendamento, poi presentato al Senato a scatola chiusa”.
La Boldrini, evidentemente, dimentica dei precedenti poco felici. Come rimuovere la memoria della celebre “ghigliottina”, usata per la prima volta a Montecitorio proprio da lei per bloccare l’ostruzionismo dei 5 Stelle sul decreto Imu-Bankitalia? L’ex presidente tentenna, quando viene incalzata dal giornalista in proposito, ma riesce comunque a trovare il modo di risultare ‘pulita’. “Non dico di no. Ci sono state forzature da parte dei passati governi che non ho condiviso: la fiducia sulla legge elettorale, ad esempio. Detto questo, ho visto ai miei tempi questi signori dell’attuale maggioranza andare all’assalto dei banchi del governo e della presidenza al grido di “venduta!”, “serva”. Quanto alla “ghigliottina”, si trattava di un decreto legge su cui si erano svolte tutte le varie fasi di discussione ma l’ostruzionismo stava impedendo la votazione del provvedimento entro il limite di 60 giorni previsto dalla Costituzione”.
L’attacco al governo sulla legge di Bilancio da parte della Boldrini prosegue, e non mancano critiche per i proclami fatti nei confronti delle richieste dell’Europa, risoltisi poi in un nulla di fatto. “Il governo ha agito in modo sconsiderato, pensando di intimidire l’Europa con frasi del tipo “me ne frego”, “non indietreggeremo di un millimetro”, “lo spread me lo mangio a colazione”, “sconfiggeremo la povertà”. Poi la gioia del tutto immotivata dal balcone. Ma si è finito per ritornare a Canossa, facendo a gara su chi dovesse andare a negoziare con Juncker, al punto che Salvini a piazza del Popolo ha chiesto ai suoi militanti la delega a farlo, esautorando – pari pari come era avvenuto sul Global compact – il presidente Conte. Tutte sceneggiate, tutto tempo perso, cha ha portato a screditare le istituzioni e a bruciare i risparmi degli italiani”.
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