Maestri del furto. Oro e aragosta per festeggiare. Così li fregavano. Ma il clan di zingari è stato sgominato.
Furti orchestrati per bene. Oggetti in oro nascosti nel reggiseno e «aragosta» a pranzo per festeggiare. Quando la trasferta andava bene i Marotta facevano subito rientro ad Agropoli.
Il tempo di lasciare un cadeau a coloro che gli avevano offerto supporto logistico, quasi sempre gruppi familiari di etnia rom. In questo modo riuscivano a fare perdere le tracce di sé.
Così pensavano. Ma non sapevano di essere intercettati dagli uomini del Ros di Salerno, agli ordini del tenente colonnello Giancarlo Santagata, e dai carabinieri della compagnia di Agropoli, agli ordini del capitano Francesco Manna.
L’operazione Faro che ha portato all’arresto dei malviventi è stata condotta da uno straordinario lavoro dei carabinieri sotto la guida della Dda di Salerno.
Attraverso le celle telefoniche, difatti, i militari riuscivano a intercettare il percorso degli indagati e i relativi furti compiuti ai danni di gioiellerie sparse su tutto il territorio nazionale.
La procedura criminale era sempre lo stesso: in genere l’auto veniva noleggiata, e veniva anche «arruolato» un autista occasionale.
Poi, subito dopo il colpo, pianificato con la collaborazione di alcuni gruppi rom che li ospitavano nelle loro comunità per qualche giorno, «gli zingari» – come vengono chiamati ad Agropoli – facevano ritorno subito ad Agropoli.
Un ringraziamento alle forze dell’ordine che ancora una volta hanno svolto un egregio lavoro per la sicurezza e la tutela degli italiani.
Fonte: Il Messaggero