I migranti in mare? Sbarcheranno ancora in Italia

I governi dell’Unione europea hanno deciso all’unanimità di prorogare il mandato dell’operazione navale Sophia dal 31 dicembre 2018 fino al 31 marzo del 2019.

Lo ha annunciato ieri il Consiglio dell’Ue. Le regole attuali, che prevedono lo sbarco nei porti italiani dei migranti salvati in mare dalle navi che partecipano a Sophia continueranno dunque ad applicarsi fino al 31 marzo prossimo. La decisione segue l’accordo che era stato raggiunto a livello di ambasciatori per una proroga «tecnica» per permettere alla missione di proseguire, nonostante la richiesta dell’Italia di modificare le regole in vigore. I negoziati per modificare il piano operativo, iniziati lo scorso luglio dopo che l’Italia aveva annunciato che non avrebbe più permesso sbarchi nei suoi porti, non hanno prodotto risultati per la mancanza di unanimità tra i 28.

Il 5 dicembre il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, aveva ribadito «l’indisponibilità a procedure di sbarco che prevedono l’approdo solo in porti italiani. Al momento non ci sono progressi significativi nel negoziato nonostante le nostre richieste di cambiare le regole d’ingaggio. Senza una convergenza sulle nostre posizioni non riteniamo opportuno continuare la missione», aveva detto Salvini in un’audizione al Comitato Schengen. L’Italia alla fine ha comunque accettato la proroga di tre mesi per permettere a Sophia di continuare a operare al largo della Libia. «Il mandato principale dell’operazione è contribuire agli sforzi dell’Ue per smantellare il modello di business del traffico di migranti e della tratta di esseri umani nel Mediterraneo centromeridionale», ricorda il Consiglio Ue in una nota, sottolineanto che la missione ha anche «compiti di sostegno» alla Libia come la formazione della guardia costiera e della marina e l’attuazione dell’embargo dell’Onu sulle armi in alto mare.

il giornale.it


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