Pensioni, in manovra potenziati i tagli all’indicizzazione degli assegni: quanto perde chi prende 2mila euro
Non c’è solo il taglio alle cosiddette “pensioni d’oro”. La manovra prevede infatti anche un rafforzamento del taglio dell’indicizzazione, ovvero dell’adeguamento dell’ammontare dell’assegno pensionistico all’inflazione. Un meccanismo che era stato introdotto dal governo Monti e che è poi stato mantenuto da quelli successivi, salvo venir potenziato quest’anno. La rivalutazione completa degli assegni verrà assicurata solo per i trattamenti fino a 1.521 euro. Da lì in su sono previste sei fasce di tagli a partire dagli assegni tra 1.522 e 2.029 euro, per i quali la rivalutazione si ferma al 97%, fino a quelli oltre 4.566 euro, che saranno rivalutati solo al 40%. Tradotto in cifre, con un assegno di 2mila euro lordi di pensione si perdono circa 10 euro al mese, ovvero 130 euro all’anno considerando anche la tredicesima.