Borse, spread e disoccupazione? Tutti muti, aveva ragione Savona: i gufi maledetti smentiti dai numeri reali

Manovra, Borse in ripresa e spread sotto 270. L’Istat: l’occupazione torna a crescere

I dati vanno tutti in direzione di un trionfo della linea di Matteo Salvini e Paolo Savona al governo. Dopo il venerdì nero seguito all’approvazione della nota di aggiornamento del Def, oggi lunedì primo ottobre Piazza Affari segna un +1% e prosegue in stabile rialzo. La Borsa di Milano procede in territorio positivo in linea con gli altri listini del Vecchio Continente mentre i futures americani sono in rialzo dopo l’accordo tra Usa-Canada-Messico. Frena lo spread tra Btp e Bund che si attesta a 269 punti base, con il rendimento del decennale italiano al 3,18%.Savona lo aveva detto: il deficit al 2,4 per cento è sostenibile, il debito scenderà grazie al Pil destinato a crescere del 3%. “È ragionevole pensare”, aveva spiegato il ministro, “che nel solo 2019 si possa raggiungere un aumento degli investimenti nell’ordine di almeno l’1 per cento di Pil, di cui la metà su iniziativa dei grossi centri produttivi di diritto privato dove lo Stato ha importanti partecipazioni”. Ora Claudio Borghi commenta: “Nel caminetto della Borsa stanno ricomponendosi i miliardi in precedenza bruciati”.E mentre le Borse aprivano l‘Istat ha comunicato gli ultimi dati sull’occupazione:dopo il calo dei due mesi precedenti, la stima degli occupati ad agosto 2018 torna a crescere (+0,3% su base mensile, pari a +69 mila unità), col tasso di occupazione che raggiunge il 59 per cento. La crescita dell’occupazione rispetto a luglio, indica l’istituto, riguarda donne e uomini e si distribuisce tra le persone maggiori di 25 anni.Nell’ultimo mese si stima una crescita dei dipendenti: i permanenti recuperano parzialmente il calo dei due mesi precedenti (+50 mila a 14,9 milioni, +0,3%), quelli a termine continuano a crescere (+45 mila a 3,14 milioni, +1,5%), mentre calano gli indipendenti (-26 mila a 5,32 milioni, -0,5%). Nei dodici mesi la crescita occupazionale si concentra fortemente tra i lavoratori a termine (+12,6%, +351 mila), in lieve ripresa anche gli indipendenti (+0,2%, +11 mila), mentre calano i dipendenti permanenti (-0,3%, -49 mila).

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