Il pm aiutava l’avvocatessa in cambio di favori sessuali
Lecce Sesso con una giovane avvocatessa in cambio di un occhio di riguardo nei procedimenti di cui lei si occupava come legale, ma anche indagini addomesticate per alcuni dirigenti della Asl dietro ricompense di vario genere: dalle scatole di Viagra alla barca di 12 metri ottenuta a prezzo di favore, da un soggiorno gratuito con annessa battuta di caccia in Basilicata alle visite mediche con corsia preferenziale per accelerare i tempi nelle prenotazioni, dalle somme di denaro al cosciotto di cinghiale da 10kg che avrebbe potuto rivelarsi utile per un banchetto memorabile nel corso di una gita con gli amici più fidati.
Con queste accuse è stato arrestato dalla Guardia di finanza, Emilio Arnesano, 61 anni, sostituto procuratore di Lecce, pm molto conosciuto nel Salento, finito in carcere insieme a Carlo Siciliano, dirigente della Asl salentina; sono stati invece concessi i domiciliari con braccialetto elettronico ad altre quattro persone: il direttore generale dell’azienda sanitaria, Ottavio Narracci, i dirigenti Giorgio Trianni e Giuseppe Rollo, e l’avvocatessa Benedetta Martina. Le indagini della guardia di finanza sono durate circa quattro mesi. Dopo i primi sospetti spuntati nel Salento, l’inchiesta è passata per competenza alla Procura di Potenza che si occupa delle toghe leccesi. In una nota il procuratore Francesco Curcio non usa mezzi termini e sottolinea come sia emerso «un ampio spettro di delitti commessi con abuso e vendita delle proprie funzioni da parte del magistrato». Secondo gli inquirenti Arnesano «aveva stretto un rapporto corruttivo, consolidato e duraturo» con Martina e in numerose occasioni il pm «pilotava procedimenti in cui gli indagati erano assistiti» dalla professionista «ottenendo in cambio prestazioni sessuali». Ma non è tutto. Perché sempre Martina avrebbe chiesto ad Arnesano di agevolare una sua amica praticante nelle prove orali dell’esame per l’abilitazione alla professione forense: il pubblico ministero avrebbe contattato un componente della commissione (nei cui confronti il gip ha disposto il divieto di dimora) e nel corso di una riunione con la candidata – è la ricostruzione della guardia di finanza – si sarebbero accordati per le domande; inoltre, il pm avrebbe accettato di intercedere a favore di un’altra avvocatessa con il collegio di disciplina dell’Ordine.
Un ampio filone delle indagini riguarda invece i rapporti tra Arnesano e il vertice della Asl: secondo il gip Amerigo Palma, il sostituto procuratore di Lecce arrestato ieri era infatti inserito «in un sistema ben collaudato di reciproco scambio di favori» e sarebbe stato ricompensato di volta in volta in diversi modi per i suoi interventi nei procedimenti. Il pm avrebbe tra l’altro fatto in modo di dissequestrare una piscina abusiva di Trianni e avrebbe ottenuto l’assoluzione del direttore generale Narracci, accusato di peculato nell’ambito di un’inchiesta sull’utilizzo dell’auto aziendale all’epoca in cui era direttore sanitario. L’inchiesta è tutt’altro che conclusa.