“Rinviare la scuola a ottobre”. Ritorno in classe, la notizia accende il dibattito: cosa sta succedendo

Scuola rimandata ad ottobre? Secondo Marcello Pacifico, presidente di ANIEF, Associazione Nazionale Insegnanti e Formatori che dal 2009 opera per la tutela di professori, precari e ricercatori in formazione, sarebbe non solo opportuno, ma doveroso. Secondo Pacifico, iniziare le lezioni entro metà settembre con temperature così elevate non è saggio, e si dovrebbe considerare l’idea di spostare l’inizio dell’anno scolastico a ottobre.

Secondo i promotori dell’iniziativa, gli edifici scolastici non sono infatti attrezzati per ospitare studenti, docenti e personale scolastico durante giornate così calde, con possibili conseguenze per la salute di chi si troverà a lavorare o studiare per ore in spazi chiusi, poco aerati e decisamente troppo caldi.

Scuola rinviata ad ottobre, la proposta fa discutere: “Troppo caldo”

Il Coordinamento Nazionale Docenti, da parte sua, ha sollecitato un parere scientifico sul tema, coinvolgendo la Società Italiana di Pediatria e altre associazioni mediche, per valutare l’impatto del caldo sulla salute degli studenti, in particolare quelli più fragili, e degli insegnanti, la cui età media è spesso elevata.

La proposta di rinviare l’inizio della scuola ha sollevato un acceso dibattito. Da un lato, c’è chi sostiene che sia necessario adattare i cicli produttivi e i calendari scolastici ai cambiamenti climatici per proteggere la salute di studenti e insegnanti. Dall’altro, numerose associazioni di genitori evidenziano le difficoltà logistiche ed economiche che un ulteriore prolungamento delle vacanze estive comporterebbe.

Con tre mesi di chiusura scolastica, già considerati eccessivi, molte famiglie si trovano a dover affrontare costi elevati per i centri estivi, e conciliare lavoro e famiglia diventa un’impresa ardua. Difficilmente, quindi, la proposta avrà un seguito. Si tornerà in classe, quindi, a settembre: ogni regione secondo il suo calendario.

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