Neoplasie al colon e reni, boom di casi: chi viene colpito e perché

La sola parola ci fa paura, al punto che preferiamo parlare di brutto male o male del secolo. Senza ombra di dubbio, le neoplasie rientrano tra le prime cause di dipartita e rappresentano una vera e propria emergenza. Oltre a ricevere una raggelante diagnosi, il paziente deve convivere appeso ad un filo, quello della speranza di riuscire a sconfiggere il nemico.

Non è facile per il paziente, non lo è per chi gli è accanto e vive ogni giorno il suo dolore, sentendosi impotente, dato l’elevato carico di sofferenza legato alle cure e alla paura di non farcela che è insita in ogni malato oncologico. Basta semplicemente immedesimarsi in ciò che i pazienti provano, ascoltare o leggere le loro testimonianze, per capire quanto dura sia.

Un percorso pieno di ostacoli, di alti e bassi, di momenti di sconforto che, con la forza dell’amore e dell’affetto di chi ci circonda, possono essere affrontati con più grinta. Purtroppo però, dati alla mano, stiamo assistendo ad un’esplosione di casi di neoplasie al colon e ai reni.

Ci si chiede come mai, specie negli ultimi anni, ci siano casi in forte espansione e a cosa possa essere legato tutto questo. Domande lecite, che vengono fatte con la speranza di riuscire ad ottenere rispose plausibili proprio da chi, ogni giorno, si occupa di migliorare la vita dei pazienti oncologici e le possibilità di sopravvivenza.

Nel corso dei decenni, è cambiata la concezione di neoplasia. Se prima si pensava, erroneamente, che essa fosse legata all’invecchiamento, poiché per svilupparsi richiedeva più tempo e più mutazioni genomiche e genetiche che si accumulassero in modo da fare proliferare le cellule maligne, è sotto gli occhi di tutti, non solo dei medici e dei ricercatori, che in tutto il mondo si stia verificando un  fortissimo e preoccupante aumento delle neoplasie negli under 50.

Ad evidenziare la gravità della situazione è uno studio del Brigham and Women’s Hospital , pubblicato su Nature Reviews Clinical Oncology, nel quale si sottolinea come le neoplasie al colon e ai reni, oltre che al seno, all’esofago, al pancreas,  alla cistifellea, al  midollo osseo etc. siano  sempre più frequenti nelle persone che non hanno ancora compiuto i 50anni. Si parla di una tendenza che è stata soprannominata  “effetto coorte di nascita” . In parole povere, il rischio di sviluppare un brutto male aumenta in ogni generazione rispetto alla precedente e questo si verificherà anche nelle generazioni successive.

Nello studio sono stati presi in considerazione 14 tipi di tumore e si è evidenziato che 8 sono quelli legati al sistema digestivo, elemento che ha fatto concentrare l’attenzione sul microbiota intestinale, ovvero sulle diete moderne che influiscono direttamente sulla sua composizione, interagendo con la suscettibilità dei genomi e quelle genetiche, influenzando l’esordio e l’esito della malattia. Tra i fattori di rischio che stanno determinando un’insorgenza di neoplasie in persone sempre più giovani, troviamo: il consumo successivo di alcol, il fumo, l’obesità e l’assunzione di determinati cibi, oltre alla mancanza del riposo notturno,  dato che i bambini dormono molto meno rispetto a decenni fa.

Gli scienziati hanno anche notato che le neoplasie che colpiscono le persone under 50 risultano spesso più aggressive di quelle che colpiscono gli anziani, ed in Italia si stima che un italiano su tre si ammalerà nel corso della sua vita. Nel 2022 sono stati registrati nel nostro Paese oltre 400mila nuovi casi di tumore maligno ed oltre il 90% dei nuovi casi ha riguardato cittadini over 50, ma quel 10% delle persone non ancora arrivate alla mezza età rivela una curva di ascesa ed un picco che non accenna a fermarsi, poiché è accertato che le persone che nasceranno nel prossimo decennio hanno un rischio maggiore di ammalarsi in giovane età.

Lo studio di cui vi abbiamo parlato ha come obiettivo la raccolta di informazioni sanitarie e campioni biologici in modo da analizzarle, fornendo informazioni cliniche più accurate sul rischio di sviluppare il brutto male per le generazioni a venire, senza interferire né fermare la ricerca scientifica e terapeutica che comunque si stanno impegnando al massimo per arginare i casi.

Potrebbero interessarti anche...

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.