Papa Francesco, quando è deceduto davvero: la teoria sulla data del decesso posticipata

Papa Francesco, al secolo Jorge Mario Bergoglio, è deceduto alle 7:35 del 21 aprile 2025, Lunedì dell’Angelo, nella sua residenza alla Domus Sanctae Marthae. La scomparsa è avvenuta a seguito di un ictus cerebrale fulminante, che lo ha portato al coma e a un collasso cardiocircolatorio irreversibile.
Già provato da una polmonite bilaterale e da un’infezione respiratoria, che lo avevano costretto a un lungo ricovero di 38 giorni al Gemelli fino al 23 marzo, il pontefice ha lasciato questo mondo all’età di 88 anni, circondato dalla preghiera della Chiesa. I solenni funerali si terranno sabato 26 aprile alle 10:00 nella Basilica di San Pietro, presieduti dal cardinale Giovanni Battista Re.
Il governo italiano ha dichiarato cinque giorni di lutto nazionale, dal 22 al 26 aprile, mentre una folla incessante ha reso omaggio alla salma esposta in San Pietro: oltre 61.000 persone hanno varcato la basilica nelle prime 48 ore. Il Conclave per eleggere il successore è convocato tra il 5 e il 10 maggio, seguendo le Normas Nonnullas di Benedetto XVI.
In questi ultimi mesi, durante i quali Papa Francesco ha attraversato una fase particolarmente delicata dal punto di vista della salute, i social network sono stati teatro di una vera e propria ondata di teorie complottistiche. Queste voci si sono intensificate soprattutto durante il lungo ricovero al Policlinico Gemelli e dopo il suo rientro nella Domus Sanctae Marthae, dove si diceva vivesse in condizioni “irreversibili” lontano dagli occhi del mondo.
In queste ore sta prendendo sempre più piede la teoria del “decesso posticipato”. Secondo i sostenitori di questa ipotesi, la dipartita di Papa Francesco sarebbe avvenuta prima della comunicazione ufficiale del 21 aprile. Cosa c’è di vero?
Secondo la versione ufficiale, Papa Francesco è deceduto lo scorso 21 aprile 2025 nella Domus Santa Marta, a causa di un ictus cerebrale. Tuttavia, alcune voci, riportate dal sito Dagospia, sollevano dubbi sull’effettiva ora del decesso, ipotizzando che il trapasso sia avvenuto già nella serata di domenica 20 aprile, giorno di Pasqua.
Alcuni avanzano l’ipotesi che il Vaticano abbia voluto evitare che la scomparsa del papa coincidesse con la Pasqua, giorno di gioia per i cattolici, posticipando ufficialmente l’annuncio. Nella versione ufficiale, il pontefice si sarebbe svegliato alle 6:00 di lunedì in condizioni discrete, per poi essere colto dall’ictus un’ora dopo.
A sostegno di questa tesi, viene citato un dettaglio della salma che non è passato affatto inosservato. Se confermato, questo dettaglio suggerirebbe che Bergoglio sia spirato ben prima delle 7:35 di lunedì. Di cosa si tratta?
Una macchia scura sul volto del pontefice, visibile nelle immagini della salma esposta in San Pietro. Secondo fonti mediche consultate da Dagospia, la macchia potrebbe essere un’ipostasi, un fenomeno post-mortem causato dal ristagno di sangue nei tessuti, che di solito si forma nelle prime ore dopo il decesso.
Tuttavia, già durante la benedizione pasquale del giorno precedente, Francesco aveva mostrato evidenti segni di affaticamento. La sua ultima apparizione pubblica, dunque, risalirebbe alla mattina di domenica, prima di un presunto peggioramento nelle ore successive. Per permettere l’esposizione pubblica, la salma è stata sottoposta a tanatoprassi, un trattamento conservativo che rallenta la decomposizione.
Questo processo, però, non elimina del tutto i segni del tempo trascorso dal decesso, lasciando spazio a interpretazioni. Il Vaticano non ha commentato le speculazioni, ma fonti vicine alla Santa Sede le definiscono “fantasie prive di fondamento“.