Teresa Stabile uccisa dal marito, il messaggio choc dell’assassino alla suocera: “Ho fatto ciò che dovevo. Buona Pasqua”

Nel tardo pomeriggio di ieri, una brutale aggressione ha scosso una comunità già provata da simili episodi. Teresa Stabile, una donna di 55 anni, è stata uccisa a coltellate dall’ex marito, Vincenzo Gregori, in un’area residenziale. L’episodio, avvenuto intorno alle 18.40, è stato assistito da alcuni passanti che, impotenti, hanno assistito all’orrenda scena.

Secondo quanto riportato dai media, Gregori ha atteso Teresa all’esterno del suo condominio, sorprendendola mentre scendeva dalla sua auto. In un attimo di violenza folle, l’aggressore l’ha colpita ripetutamente con un’arma da taglio. Nonostante i tempestivi soccorsi del 118 e il veloce trasporto all’ospedale di Legnano, le condizioni della donna si sono rivelate subito gravissime, portandola alla morte poco dopo il suo arrivo in ospedale.

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Dopo il delitto, l’ex marito ha inviato un messaggio alla sorella con parole agghiaccianti: “Ho fatto ciò che dovevo. Buona Pasqua”. Questo gesto ha ulteriormente sconvolto l’opinione pubblica, evidenziando la disinvoltura con cui molti aggressori si comportano dopo aver commesso atti di violenza.

Le forze dell’ordine, immediatamente attivate, hanno rintracciato l’aggressore poco distante dal luogo del delitto, in via Torino. Per fermarlo, è stato necessario l’uso del taser, data la sua apparente alterazione. Gregori è stato poi condotto in ospedale sotto stretta sorveglianza, mentre le indagini sono avviate per ricostruire la dinamica dell’aggressione e scoprire il movente che ha spinto a tale gesto estremo. Non si escludono problematiche legate alla fine della relazione o precedenti tensioni familiari.

Questo caso drammatico sottolinea una realtà inaccettabile: le donne continuano a perdere la vita per mano di chi dovrebbe amarle e proteggerle. Come molti altri femminicidi, questo episodio riaccende un dibattito acceso sulla violenza domestica in Italia, mettendo in luce l’urgenza di attuare interventi preventivi più efficaci.

Le statistiche parlano chiaro: la violenza di genere è un fenomeno sistemico, che coinvolge migliaia di donne in tutto il paese. È fondamentale che chiunque si senta in pericolo abbia accesso a risorse e supporto. A tale riguardo, esiste il NUMERO GRATUITO DI PUBBLICA UTILITÀ 1522, attivo 24 ore su 24, per fornire supporto e assistenza a chi vive situazioni di violenza o stalking.

In caso di bisogno, è importante anche contattare i centri antiviolenza disponibili in tutta Italia, che offrono accoglienza protetta, supporto psicologico e assistenza legale gratuita. È essenziale denunciare qualsiasi comportamento persecutorio alle forze dell’ordine; la legge prevede misure protettive immediate, come il divieto di avvicinamento e l’attivazione del Codice Rosso, che dà priorità ai casi di violenza.

COSA FARE SE SEI VITTIMA DI STALKING O VIOLENZA

🏠 2. Rivolgiti a un centro antiviolenza
Sono presenti in tutta Italia e offrono:

  • Accoglienza protetta (anche case rifugio)
  • Supporto psicologico
  • Assistenza legale gratuita
  • Sostegno per l’autonomia lavorativa e abitativa
    Trova quello più vicino a te:
➡️ Mappa dei centri su D.i.Re – Donne in Rete contro la violenza

👮 3. Denuncia alle forze dell’ordine
Puoi andare da:

  • Carabinieri
  • Polizia di Stato
  • Polizia municipale
    Puoi denunciare anche solo i comportamenti persecutori (messaggi, appostamenti, minacce). La denuncia può portare a:
  • Misure cautelari per proteggerti (es. divieto di avvicinamento, braccialetto elettronico)
  • Attivazione del Codice Rosso, che dà priorità e tempestività agli interventi nei casi di violenza domestica o di genere
  1. Raccogli le prove
    Conserva tutto ciò che può servire come prova:
  • Messaggi (sms, email, social)
  • Screenshot delle chiamate
  • Testimonianze di amici o vicini
  • Referti medici, se ci sono state aggressioni
  1. Chiedi supporto legale
    Hai diritto al patrocinio gratuito, anche se hai un reddito. Avvocati esperti in materia ti possono assistere nelle denunce, nei procedimenti penali e per misure cautelari o separazioni.
  2. Chiedi supporto psicologico
    Molti centri antiviolenza offrono terapia gratuita, individuale o di gruppo. È fondamentale ricostruire la tua sicurezza e fiducia dopo una situazione di abuso.

💬 Ricorda

  • Non è colpa tua.
  • Parlarne è il primo passo per uscirne.
  • Chiedere aiuto è un atto di forza, non di debolezza.

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