Un altro pezzo d’Italia se ne va: anche il caffè ora parla cinese

L’Italia continua a vedere i suoi marchi storici passare sotto il controllo di investitori stranieri. Questa volta, è il turno di Bialetti, simbolo del caffè italiano, che viene acquisita da Nuo Capital, un fondo lussemburghese gestito dal magnate cinese Stephen Cheng. L’accordo prevede l’acquisizione del 78,5% delle azioni dell’azienda di Omegna, con l’intenzione di procedere a un’offerta pubblica di acquisto e al successivo delisting dalla Borsa di Milano.

L’acquisizione di Bialetti si svolge in due fasi: inizialmente, Nuo Capital ha acquisito il 59% delle azioni da Bialetti Investimenti e Bialetti Holding per un totale di 47 milioni di euro. Successivamente, ha rilevato il 19,5% dal fondo Sculptor Ristretto Investment per 5,7 milioni di euro.

Strategia cinese: rafforzamento del brand e espansione internazionale

Il completamento dell’operazione è previsto entro giugno 2025, momento in cui Nuo Capital lancerà un’offerta sulle azioni rimanenti, garantendo almeno 0,467 euro per azione. L’obiettivo è ritirare Bialetti dalla quotazione in Borsa per riorganizzare l’azienda lontano dai riflettori e potenziare la sua espansione sui mercati esteri.

Il presidente del Consiglio di amministrazione di Bialetti, Francesco Ranzoni, ha accolto positivamente l’arrivo del nuovo azionista, sottolineando il potenziale internazionale del marchio e vedendo in Nuo Capital una leva strategica per rafforzare ulteriormente la presenza del brand sui mercati globali.

Ristrutturazione del debito e rilancio del marchio

L’acquisizione di Bialetti si inserisce in un piano più ampio di ristrutturazione del debito, che include un rifinanziamento multilivello. È stato stabilito un finanziamento junior fino a 30 milioni di euro, fornito da illimity Bank e Amco Asset Management Company, e un finanziamento senior fino a 45 milioni di euro, supportato da un pool di banche tra cui Banco BPMBPER e Banca Ifis.

Nuo Capital prevede anche apporti di capitale per almeno 49,5 milioni di euro tramite Nuo Octagon, con l’obiettivo di ridurre l’indebitamento complessivo del gruppo. Bialetti si trova ora a un crocevia tra tradizione e innovazione, pronta a iniziare un nuovo capitolo sotto il controllo cinese, mantenendo comunque l’identità che l’ha resa un’icona mondiale del caffè.

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