Littizzetto contro Musk in diretta: “Vai, vai a…”

Quello di Luciana Littizzetto non è stato solo un esercizio di comicità, ma anche una riflessione – seppur in chiave leggera – sul potere, la tecnologia, la politica e le responsabilità pubbliche.

Littizzetto esplode contro il famoso in diretta: “Vai a…”: il pubblico si divide
Luciana Littizzetto a “Che Tempo Che Fa”: una lettera pungente tra sarcasmo e satira politica
Durante la sua consueta rubrica a “Che Tempo Che Fa”, ora in onda sul canale Nove, Luciana Littizzetto ha scelto un nuovo bersaglio per la sua celebre “letterina”: niente meno che Elon Musk, imprenditore visionario, patron di Tesla, SpaceX e attuale proprietario del social network X (ex Twitter). Con la sua consueta ironia graffiante e un tono satirico tagliente, la comica torinese ha rivolto parole forti ma velate di comicità a uno degli uomini più influenti – e discussi – del nostro tempo.
Musk, spesso al centro del dibattito politico e mediatico, è ormai diventato una figura polarizzante. Non solo negli Stati Uniti, dove il suo legame con ambienti conservatori e figure come Donald Trump ha suscitato polemiche, ma anche in Europa, dove il suo approccio provocatorio continua a sollevare reazioni contrastanti. Ed è proprio questo che ha ispirato Littizzetto a dedicargli una “lettera affettuosa” carica di sarcasmo.
“Caro Musk… o meglio, Mascara”: l’inizio di una satira travolgente
Seduta sul famoso tavolo di Fabio Fazio, Luciana Littizzetto ha esordito con uno dei suoi monologhi che mischiano leggerezza e critica sociale. “Caro Musk, Musk caro. Mascara”, inizia scherzando, giocando con il nome dell’imprenditore come fosse un prodotto di bellezza da supermercato.
Poi si presenta con il suo classico tono tra l’umile e il canzonatorio: “Sono Luciana, sono europea, ma non ho mai rubato nulla. Solo una volta per errore ho preso un ombrello dal parrucchiere, ma l’ho subito restituito”. Un modo ironico per contrapporre l’immagine dell’italiana comune a quella del miliardario iper-tecnologico, spesso associato a operazioni finanziarie gigantesche e discutibili.
Il razzo che esplode: metafora del fallimento
Il cuore del discorso arriva con una metafora tagliente: “Ti scrivo con la tenerezza con cui si guarda un razzo dei tuoi che decolla… e poi esplode”. Un’immagine potente che sintetizza in poche parole il giudizio sarcastico della comica sulle recenti uscite pubbliche e sui progetti andati male del magnate americano.
Proprio nel contesto di una presunta uscita di Musk da un ruolo di consigliere nell’orbita trumpiana, Luciana esclama: “Vai, Mask, vai a cercare fortuna altrove. Sarebbe un piccolo passo indietro per te, ma un grande sospiro di sollievo per l’umanità”. Una parafrasi pungente della celebre frase di Neil Armstrong, che qui assume toni di ironia politica.
Da eroe della mobilità elettrica a figura controversa
Littizzetto prosegue sottolineando come in pochi mesi Musk sia riuscito a passare dall’essere un idolo dell’innovazione a un personaggio inviso a molti: “In due mesi sei diventato l’uomo più odiato del pianeta. Complimenti!”. Ricorda anche il crollo del patrimonio personale di Musk – una perdita stimata in 137 miliardi di dollari – paragonandolo con umorismo al fallimento Parmalat.
Non risparmia neanche le sue creature tecnologiche più famose: “Ce l’hai fatta a farci odiare le auto elettriche. Una volta la Tesla era la macchina più cool del pianeta, ora non la vuole nemmeno Fratoianni”. Con una battuta che mescola attualità politica e ironia sociale, Littizzetto colpisce ancora nel segno.
Il saluto “ginnico” e il figlio “spaziale”
Tra un colpo d’ironia e una battuta al vetriolo, la comica torinese ricorda anche alcuni dei momenti più assurdi legati alla figura pubblica di Musk: il suo famoso “braccio teso” che ha fatto discutere, ma che – ironizza Littizzetto – “in realtà era solo ginnastica”, e l’aneddoto immaginario in cui porta il figlio X Æ A-12 (che lei chiama “XYZ”) alla Casa Bianca a incollare le caccole sotto la scrivania di Trump.
Proposte (ironiche) per un futuro lontano dalla politica
Poi, con tono beffardo ma non privo di una certa amarezza, arriva il consiglio per il futuro di Musk: “Non venire in Italia a venderci satelliti, che non abbiamo neanche un euro”, e aggiunge, sempre con sarcasmo: “Riduci la ketamina, pensa ai tuoi figli e, se ti annoi, impiantati un chip nel cervello per vedere tutte le puntate di Mare Fuori dalla cornea”.
Queste frasi non sono solo semplici battute: rappresentano una critica alla direzione presa da Musk negli ultimi anni, tra scelte discutibili, provocazioni sui social e dichiarazioni controverse.
Il social dell’odio e l’illusione della salvezza globale
Luciana conclude il suo monologo con un invito, velato di ironia ma anche carico di significato: “Controlla il tuo social. È pieno di razzisti, xenofobi, violenti, sessisti. Fai un po’ di pulizia”. Un riferimento diretto a come, secondo molti osservatori, l’acquisizione di Twitter da parte di Musk abbia coinciso con un peggioramento del clima di dialogo sulla piattaforma.
E infine il consiglio finale: “Dimettersi non è una sconfitta, è un’opportunità. Potrai costruire razzi che non esplodono in 15 secondi e fare torri di posate tutto il giorno”. Una chiusura che richiama lo stile della Littizzetto: dolceamaro, brillante e insieme dissacrante.