Renzi sfida Meloni in Senato: “Svilisce le istituzioni, non risponde su Almasri e Paragon”. Lei lo provoca

Un acceso dibattito ha animato l’Aula del Senato, con il leader di Italia Viva, Matteo Renzi, e la premier Giorgia Meloni coinvolti in un duro botta e risposta. Meloni, tornata in Aula dopo tre mesi di assenza, ha affrontato le critiche di Renzi, che ha sollevato questioni cruciali in vista del prossimo Consiglio Europeo.
Renzi non ha risparmiato le sue accuse, chiedendo chiarimenti su due casi controversi: quello di Almasri e il caso Paragon, oltre a esprimere preoccupazione per le intercettazioni preventive che coinvolgono i giornalisti. “Meloni scappa dalle domande strategiche per il Paese”, ha dichiarato Renzi, sottolineando come il mancato riscontro su questi temi possa minare la credibilità della premier, soprattutto in relazione alla gestione dell’immigrazione. “La tragedia di Cutro è un esempio chiaro delle promesse non mantenute nella lotta ai trafficanti di esseri umani”, ha aggiunto, puntando il dito contro la gestione della sicurezza e giustizia.
In particolare, Renzi ha messo in discussione le politiche del governo riguardo alla criminalità, affermando: “Se il criminale lo trovi allo stadio e poi lo scarceri, perdi ogni credibilità”. Inoltre, il leader di Italia Viva ha acceso i riflettori sul tema delle intercettazioni, chiedendo se il governo avesse effettivamente richiesto un controllo su Francesco Cancellato, direttore di Fanpage. “Meloni non smentisce di aver usato intercettazioni preventive contro chi critica il governo”, ha concluso Renzi, insinuando un clima di repressione verso la libertà di stampa.
La risposta di Meloni non si è fatta attendere e ha avuto un tono sarcastico. “Capisco che gettare ombre le è utile, ma vendere il suo libro non è la mia priorità”, ha dichiarato la premier, ridimensionando le accuse e tentando di spostare il focus del dibattito. La provocazione, però, ha fatto infuriare Renzi, che ha replicato con ironia: “Deve essere ossessionata dal mio libro, gliene regalerò una copia”.
Il confronto tra i due leader ha messo in luce divisioni profonde su questioni cruciali come l’immigrazione, la giustizia e la libertà di stampa, segnando un altro capitolo nella già tesa relazione tra governo e opposizione.