“Non si può perdere la vita per colpa di un selfie”. Ciao Dylan 

 La moda dei selfie presenta della insidie che, spesse volte, ignoriamo e la storia del povero Dylan ne  è la riprova. Viviamo in un mondo in cui  la condivisione di  scatti, sui social, è all’ordine del giorno, anzi, del secondo. Tendiamo a catturare con la fotocamera dello smartphone, praticamente tutto ciò che ci circonda, per poi postarlo  sulle piattaforme,  suscitando le famose reazioni di apprezzamento o stupore che così tanto sono in voga. 

Non solo i paesaggi ma  la nostra quotidianità,  all’aperto, tra amici, in palestra, davanti allo specchio. Eppure, anche questo gesto che ci sembra così  tranquillo, proprio perché lo mettiamo in atto sistematicamente,senza pensarci, sottende dei pericoli.  Dylan era un ragazzo splendido, con tutta una vita davanti. 

Purtroppo, il destino ha voluto che, in un modo davvero assurdo, la sua giovane esistenza venisse strappata all’affetto dei suoi cari, dei suoi amici, dei suoi followers, in un modo davvero tremendo, come avrete modo di vedere. 

Tantissimi sono coloro che, in queste ore, stanno rivolgendo messaggi di cordoglio ai familiari  di questo  ragazzo, spentosi a soli 29 anni, tra lo sconcerto e l’incredulità, misti a quel senso di impotenza che ci pervade.

Dylan  ha perso la vita per un selfie e la sua triste storia ha scosso l’Italia intera.

 Una caduta dall’ ‘ottavo piano di un palazzo all’incrocio tra via Po e via Primo Maggio e l’allarme, dato intorno alle cinque ddel mattino.  Purtroppo, l’intervento dei soccorritori è risultato vano in quanto per il 29enne DylanTorsello, non c’era più nulla da fare.  

Dylan amava recarsi in cima al palazzo da cui ha perso la vita,  scattando foto o giocando con i cani  e Manuel, suo fratello maggiore, ritiene che ci fosse andato anche ieri mattina, come faceva di solito,  scivolando nel vuoto per otto piani.  I carabinieri, al momento, non escludono alcuna pista ma Manuel non ritiene che si sia trattato di un gesto volontario. 

Ora si deciderà se procedere all’autopsia o meno ma di sicuro i carabinieri di Cisterna  dovranno ricostruire cosa è accaduto. Dylan giocava a calcio con la Ecocity Futsal Cisterna, si era iscritto all’università,  e la sera lavorava in  un pub,  “On the road bistrot” di via Roma.

Dylan sarebbe caduto da una  balaustra, una rientranza del palazzo che affaccia sul giardino condominiale vista strada. Basta spulciare sui social, per rendersi conto di quanto il 29enne amasse quel terrazzo, su cui scattava foto con i suoi cani  o altri selfie.    Il lavoro di chi si sta occupando del caso è complicato dall’assenza di testimoni oculari  e di telecamere di videosorveglianza.

Il fratello di Dylan ha condiviso uno scatto di qualche mese fa, scrivendo:”Bello cuore mio dovevo morire io al posto (tuo, ndr), ho fatto solo casininella vita dammi solo un segno… e ti raggiungo. Non ti ho mai lasciatosolo nella vita e non lo farò nella. Ti prego Dylan lo so che mi vuoifelice… ma non voglio che sei solo, dammi un segno e ti raggiungo anche adesso: non voglio una vita senza te li piccolo mio”.  In tantissimi sono i messaggi di cordoglio giunti dall’Italia intera. Le nostre più sentite condoglianze. 

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