Papa Francesco, il messaggio dal Policlinico Gemelli ai fedeli
Dal letto dโospedale del policlinico Gemelli, nel suo diciassettesimo giorno di ricovero, Papa Francesco affida ai fedeli un messaggio intriso di emozione, consapevolezza e speranza. In una domenica in cui tradizionalmente si recita lโAngelus, il Pontefice non puรฒ affacciarsi alla finestra per rivolgersi direttamente alla folla. Era una possibilitร che si era ventilata fino a venerdรฌ, ma la nuova crisi respiratoria che lo ha colpito ha spento ogni speranza. Tuttavia, i medici confermano che sta reagendo bene, alternando lโuso della nuova maschera a ossigeno con la meno invasiva ventimask, e recuperando progressivamente i livelli di ossigenazione.
Non potendo parlare, Francesco affida i suoi pensieri a un messaggio scritto, con parole che riflettono la sua intimitร spirituale e la sua fragilitร fisica: โVi mando questi pensieri ancora dallโospedale, dove come sapete mi trovo da diversi giorniโ. Con profonda gratitudine, esprime il suo riconoscimento per i medici e gli operatori sanitari che lo assistono con dedizione e professionalitร : โLi ringrazio per lโattenzione con cui si prendono cura di meโ.
Papa Francesco: โMi sento sostenuto da tuttiโ
Il Papa si sofferma poi sul valore della fragilitร , trasformando la malattia in unโoccasione di riflessione e crescita interiore: โAvverto nel cuore la โbenedizioneโ che si nasconde dentro la fragilitร , perchรฉ proprio in questi momenti impariamo ancora di piรน a confidare nel Signoreโ. Nonostante la sofferenza, vede in questa esperienza una condivisione profonda con chi soffre, accogliendo la malattia come unโopportunitร di vicinanza ai malati di tutto il mondo.
Francesco non dimentica lโaffetto e le preghiere che da ogni angolo del pianeta giungono a lui: โSento tutto il vostro affetto e la vostra vicinanza, e in questo momento particolare mi sento come โportatoโ e sostenuto da tutto il Popolo di Dioโ. Con riconoscenza, assicura che ricambia ogni preghiera, soprattutto per la pace. Il suo pensiero va alle terre martoriate dai conflitti, elencando una dopo lโaltra le zone di dolore che porta nel cuore: Ucraina, Palestina, Israele, Libano, Myanmar, Sudan, Kivu.
E in queste giornate di degenza, leggendo le notizie sui giornali, la sua percezione della guerra si fa ancora piรน intensa e dolorosa. Con unโespressione che suona come un monito universale, scrive: โDa qui la guerra appare ancora piรน assurdaโ. Un richiamo potente alla pace, un invito a non smettere mai di pregare e sperare in un mondo migliore.