Iginio Massari, è polemica sul prezzo delle sue chiacchiere: la cifra folle e la replica del noto chef

Il Carnevale è un periodo di festeggiamenti e tradizioni culinarie, e tra i dolci più amati ci sono senza dubbio le chiacchiere. Quest’anno, però, il noto pasticcere Iginio Massari ha attirato l’attenzione non solo per la bontà delle sue creazioni, ma anche per il prezzo considerato da alcuni proibitivo: 100 euro al chilo. Una cifra che ha scatenato un acceso dibattito.

Massari, originario della provincia di Brescia, preferisce chiamare questa prelibatezza “lattughe”, evidenziando la sua forte connessione con le tradizioni locali. In un’intervista al Corriere della Sera, ha difeso il costo delle sue chiacchiere, spiegando il meticoloso processo di produzione che le rende uniche. “Stendiamo la pasta a macchina fino a 2 millimetri, poi la tiriamo a mano fino a farla così sottile da poter leggere l’ora attraverso. La friggiamo in olio di qualità, cambiato ogni due ore per garantire freschezza e sapore”, ha dichiarato Massari, descrivendo il lavoro di squadra che coinvolge diverse persone nel processo.

A fronte delle critiche, la figlia Debora Massari ha parlato di “polemiche gratuite e fuorvianti”, sottolineando che ogni chiacchiera pesa circa 10-15 grammi e che una porzione da 3 pezzi costa 4 euro, un prezzo paragonabile a quello di un cappuccino e brioche. Nicola Massari ha aggiunto che “chi ci sceglie capisce il valore del prodotto”, invitando i consumatori a considerare l’eccellenza delle materie prime e il lavoro artigianale dietro ogni dolce.

La polemica ha acceso un dibattito più ampio sul valore del cibo e sulla percezione che ne abbiamo. “Costoso non è sinonimo di caro”, ha spiegato Massari, evidenziando la differenza tra un prodotto che vale il suo prezzo e uno che non lo fa. “Costoso è qualcosa di eccellente che non tutti possono permettersi”, ha concluso, rimarcando l’importanza della qualità nella gastronomia.

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