Il professor Ercolani spiega la neoplasia di Eleonora Giorgi: “Questo è il primo e quasi unico sintomo”
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Lei è una delle attrici più note di tutto il nostro Paese, il suo nome è ovviamente Eleonora Giorgi. Oltre che per essere nota nel mondo del cinema, la Giorgi attualmente è nota per la sua patologia con la quale sta facendo i conti.
Come è risaputo ella ha una neoplasia al pancreas, una delle più difficili da curare e purtroppo una patologia che provoca ogni anno migliaia di decessi nel mondo. Questo in quanto si tratta di una delle neoplasie più forti che ci possano essere e deleterie per la salute.
Quando la Giorgi ha scoperto di avere la patologia era il giorno del suo 70esimo compleanno. Da allora la vita per lei e la sua famiglia è totalmente cambiata e nonostante ella speri sempre che la patologia possa regredire, continua a ricevere brutte notizie con le quali sta facendo i conti.
Infatti pare che la patologia sia avanzata anche in modo abbastanza importante ma non per questo la Giorgi perde la voglia di vivere. Anzi, lei stessa ha dichiarato di voler andare avanti anche se sta decidendo se affrontare le cure palliative, che leniscono il fastidio arrecato dalla neoplasia, oppure se smettere in toto le cure.
Al momento non si sa quanto resti da vivere a Eleonora Giorgi non hanno voluto sbilanciarsi neanche i medici su questo, in quanto la donna per il momento non è certamente in fin di vita imminente anche se lei ha riferito che potrebbe andarsene da un momento all’altro. Accanto ci sono i suoi figli.
Il professor Giorgio Ercolani, direttore del Dipartimento Chirurgico di Forlì e professore ordinario del Dipartimento di Scienze Mediche e Chirurgiche dell’Università di Bologna ha rilasciato una intervista a Forlì Today nella quale spiega che cosa sia la neoplasia al pancreas che ha Eleonora Giorgi.
Secondo l’esperto proprio l’attrice è uno simbolo per tanti pazienti in quanto sta riuscendo a resistere anche in maniera tenace a questa patologia. Infatti il professore afferma che se presa per tempo ad oggi l’aspettativa di vita anche con questa patologia si è alzata leggermente.
“L’adenocarcinoma del pancreas spesso non da sintomi e quando questi compaiono è già in fase avanzata, inoltre presenta un’intrinseca aggressività biologica per cui ancora oggi il suo trattamento rappresenta una delle sfide più complesse in campo oncologico”- queste le parole del professore.
Tempestiva quindi deve essere la diagnosi, mentre fattori di rischio per sviluppare la patologia sono sicuramente il fumo e l’abuso ad esempio di sostanze alcoliche. “Nella localizzazione a livello della testa del pancreas, spesso si manifesta con comparsa di ittero (la colorazione giallastra della cute e mucose), urine ipercromiche e feci acoliche accompagnato da prurito; nelle localizzazioni del corpo-coda, il dolore, talora irradiato posteriormente, è spesso il primo e quasi unico sintomo; da tenere sempre in considerazione il calo ponderale non associato ad una dieta o motivi precisi”- queste inoltre le parole dell’esperto.
Il professore ogni anno segue dai 160 ai 180 pazienti con questa patologia molti dei quali ricorrono all’intervento, che serve appunto a togliere in fase iniziale la massa e cominciare quindi un percorso di cure.
“Il miglior modo di trattare questa neoplasia è prevenirlo con adeguati stili di vita, porre attenzione ai fattori di rischio riportati, e attento monitoraggio nei pazienti “a rischio” o che presentano una famigliarità (meno del 10%) nell’albero genealogico”- queste le parole di Ercolani