35 bicchieri di vino al mese fanno bene al cuore: lo studio dell’università

Il vino dona allegria, ci fa sentire friccicarelli, ci da’ la giusta energia,  ci rende un tantino disinibiti, specialmente se si è più timidi e non si ha il coraggio di dichiararsi alla persona amata.  Da tempi immemori,  i Baccanali  insegnato, bere vino  era un’occasione di convivialità, per scacciare tutto ciò che di brutto si era vissuto.

C’è chi sorseggia per dimenticare e chi per  lo fa per trascorrere una serata piacevole tra amici o a lume di candela ma forse non tutti conoscono le proprietà benefiche di un calice di vino, molte più numerose di quanto si possa immaginare anche solo lontanamente e che ci invitano a porre bene attenzione anche alla quantità consumata.

I più curiosi si chiedono proprio questo:  bere fa male? Esiste un numero di calici sorseggiati che, invece, può avere un effetto salutare? Dal momento che tutto questo e molto altro è oggetto di studio, lo andremo ad  approfondire.

I ricercatori, con dati e strumentazioni alla mano,  hanno prodotto uno studio molto interessante, pubblicato su un’autorevole rivista scientifica e, ne siamo certi, i risultati dello stesso vi stupiranno  davvero, andando a sfatare molti miti in circolazione, che proprio grazie alla scienza e alla ricerca ricevono, oggi, un secco no.

Lo studio condotto da un’università, è arrivato alla conclusione che 35  bicchieri di vino al mese fanno bene al cuore. 

In un recente numero della rivista European Heart Journal, InèsDominguez-lopez ed i suoi collaboratori del Department of Nutrition dell’Università di Barcellona hanno pubblicato uno studio davvero molto interessante.

Il team di ricercatori ha dosato l’acido tartarico urinario quale misura reale del consumo di vino in oltre 1.200 soggetti che partecipavano allo studio e sono arrivati ad una conclusione pazzesca.

.L’acido tartarico urinario, essendo una sostanza unicamente derivata dal vino, è una spia particolarmente specifica per valutare la quantità di tale sostanza realmente bevuta. È stato dosato all’inizio dello studio ed a un anno di distanza in tutti i partecipanti.

In un follow up medio di circa nove anni sono stati valutati i problemi cardiovascolari dei singoli soggetti (scompenso cardiaco, infarto o ictus) mettendoli in relazione alla quantità di vino consumata. I partecipanti che avevano concentrazioni di acido tartarico tra 3 e 12microgrammi per millilitro (equivalenti a 3-12 bicchieri di vino al mese)avevano una riduzione di eventi cardiaci del 38% rispetto a consumatori di dosi di vino inferiori

In chi aveva valori del tartarico equivalenti a 12-35 bicchieri di vino al mese, la riduzione di eventi a distanza arrivava fino al 50%. Questi vantaggi erano più significativi per gli uomini rispetto alle donne, probabilmente in quanto  donne hanno comunque un numero minore di eventi cardiovascolari. Il vino in quantità moderata abbasserebbe il rischio cardiovascolare anche nei soggetti diabetici, sia pure con percentuali più basse rispetto ai non diabetici. Uno studio molto interessante, non credete? Uno studio che ribalta il passato.

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