Tajani: se Salvini non molla il M5s diventa corresponsabile del disastro
Bruxelles – Sente «molti scricchiolii» nella maggioranza di governo, Antonio Tajani. «La manovra è insostenibile – avverte il presidente del parlamento europeo -, lo dicono i mercati.
Non reggono i contenuti e ho sentito preoccupati tutti i capi di governo, che abbiamo ascoltato in un dibattito sul ruolo del’Europa. Il problema non è solo il debito e il deficit ma, anche più del reddito di cittadinanza, la riforma della legge Fornero».
Il numero due di Forza Italia parla con i giornalisti a margine della Conferenza su Innovazione e Ricerca, che affolla di 1.800 partecipanti l’aula plenaria. Spiega che, se continua il braccio di ferro con l’Europa, «il governo perde e gli italiani pagano», si andrà inevitabilmente alla procedura d’infrazione. Nei giorni scorsi Tajani ha parlato dei rischi anche con il ministro degli Affari europei Paolo Savona e l’ha trovato ricettivo: «Ha ascoltato molto seriamente, poi ha detto: riferirò». Sembra che anche tra i punti di riferimento della maggioranza le riserve siano molte sulla manovra, «non la giudica positivamente neppure il guru dei sovranisti, Steve Bannon». Il fatto, ragiona il vicepresidente azzurro, è che «Salvini ha appaltato al M5s la politica economica e si occupa di immigrazione, butta giù con le ruspe le case dei Casamonica, che è più facile che affrontare problemi fondamentali come crescita e lavoro». Ma in Europa non piace anche la riforma delle pensioni, bandiera della Lega. «La quota 100 – dice Tajani – non vuol dire che escono in 100, con la loro esperienza e possono essere sostituiti da 100 nuovi, che devono ancora imparare. In un giornale non si può mettere al posto di un caporedattore un praticante. Dunque, non entreranno soldi in più nelle casse Inps. Io avrei seguito altre strade, come quella degli incentivi per assumere giovani e per abbattere il cuneo fiscale».
Insomma, dall’ottica di Bruxelles, questa manovra non regge e appare traballante lo stesso governo gialloverde. «Lega e M5s restano ancora uniti per convenienza – sostiene Tajani -, i grillini temono di sfarinarsi, divisi tra il criptodemocristiano Di Maio e il più rivoluzionario Di Battista. Ma non si può reggere a lungo questa situazione, ci sono troppi contrasti e credo che il governo cadrà dopo le Europee, quando la gente si accorgerà degli effetti della manovra. Un governo dev’essere omogeneo e questo non lo è. Se Salvini rimane troppo a lungo con i grillini diventa corresponsabile dei danni che provocano all’Italia. E se vuole stabilità di governo deve per forza guardare al centrodestra che dev’essere articolato, come chiedono gli elettori, perché Fi è diversa da Lega e Fdi, è più europeista. Alla fine dovrà decidere per un cambio di governo, visto che Mattarella non vuole andare al voto».
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