Caso Di Maio, il padre di Di Battista: ”Il nero è bello e serve”
Di padre in padre. Vittorio Di Battista, padre dell’ex deputato M5S Alessandro, interviene sul caso, sollevato da Le Iene, dell’operaio che ha lavorato in nero per la ditta di Antonio Di Maio, papà del vicepremier grillino Luigi.
“Il nero, come sottolineato da tanti, è il mio colore preferito. Neri sono i migliori cantanti americani, Nero è il nome del più famoso investigatore della letteratura, nera era la faccetta della piccola abissina e nero è il buco da cui, ci dicono, è nato l’universo. Nera era pure la giacca di orbace indossata dai vecchi superstiti estimatori di Tanassi e seguaci del tanassismo. Invece, il rosso, con forti tendenze al marrone, è il colore di quegli svergognati che si sono buttati sul “nero” di casa Di Maio”.
E ancora: “Tra questi quei direttoroni di giornaloni che pagano in nero i sottoposti collaboratori (i famigerati 5/6 euro a paginetta), i titolari di aziende in sub appalto di sub appalto di sub appalto su cantieri vinti, con l’imbroglio nero e più nero che possa esistere. Ma i peggiori, tra gli svergognati, tutti rossi tendenti al nero, sono i deputati ed i senatori che pagano in nero i collaboratori. Tra questi personaggi noti e meno noti, alcuni (o tutti) con incarichi ufficiali che comprendono anche le più alte cariche parlamentari. Ne ho uno, di questi svergognati profittatori, sulla punta della lingua e qualcun altro, citato anche dagli sciacalletti delle Jene, che rammento abbastanza bene. Quindi non rompete il fianoromano, il nero serve ai piccoli imprenditori, ai direttoroni di giornaloni, ai sub appaltati, alle imprese sub appaltanti, ai politici ed alle alte cariche parlamentari. Ecco, dunque, “nero è bello”, come diceva Mughini prima di diventare tifoso della famiglia Agnelli. Ma il nero tendente al rosso diventa di un altro colore, diventa marrone, il colore della merda. Che casini…”.