Benzina e diesel in aumento, i Consumatori chiedono l’intervento del garante
I prezzi di benzina e diesel tornano a salire, raggiungendo i livelli più alti da agosto. Le associazioni dei consumatori denunciano speculazioni e chiedono l’intervento di Mister Prezzi, mentre i gestori si difendono e respingono fermamente qualsiasi accusa, attribuendo i rincari a fattori di mercato.
I numeri del rincaro
Questa mattina la benzina ha sfiorato quota 1,81 euro al litro in media nazionale self-service, mentre il gasolio ha superato 1,71 euro al litro. Sulle autostrade, i prezzi sono ancora più alti: 1,9 euro al litro per la benzina e 1,82 euro al litro per il gasolio self. Tamoil ha ulteriormente incrementato i prezzi consigliati di benzina e gasolio di due centesimi al litro, conferma Staffetta Quotidiana.
Le accuse dei consumatori
Secondo Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori, dall’inizio dell’anno un pieno di benzina da 50 litri costa 1,82 euro in più, con rincari di quasi quattro centesimi al litro sia per la benzina che per il gasolio. Dona parla di una vera e propria “speculazione sulle vacanze invernali degli italiani”. Mentre Assoutenti punta il dito contro la tassazione elevata, che colloca l’Italia al quarto posto in Europa per pressione fiscale sulla benzina.
La replica dei gestori
I gestori, rappresentati da Figisc-Confcommercio, respingono le accuse. Enzo Bearzi, presidente dell’associazione, sottolinea che i rincari sono stati inferiori all’aumento del Brent, il cui prezzo è cresciuto dell’8,4% tra Natale e il 13 gennaio. Nello stesso periodo, benzina e diesel sono aumentati di poco più del 2%, una differenza che Bearzi attribuisce anche al deprezzamento dell’euro rispetto al dollaro.
L’Unione Energie per la Mobilità ha confermato che il prezzo del Brent ha superato gli 81 dollari al barile, il livello più alto da agosto. Le tensioni geopolitiche, in particolare il nuovo pacchetto di sanzioni statunitensi contro la Russia, sono indicate come le principali cause di questa crescita.
Scontro interno nella filiera
Le associazioni dei gestori, Fegica Confesercenti e Faib, accusano Enilive di aver aumentato i prezzi per tre volte in 15 giorni: 1 centesimo il 24 dicembre, 2 centesimi il 31 dicembre, e altri 2 centesimi l’8 gennaio. Enilive ha confermato gli aumenti, ma li ha giustificati con il rialzo delle quotazioni internazionali e il costo dei biocarburanti, che avrebbe comportato un aggravio complessivo di circa 5 centesimi al litro al netto dell’IVA.
Richieste di intervento
Assoutenti e Unc chiedono un intervento deciso del governo per contrastare i rincari, proponendo di reintrodurre il cartello con il prezzo medio regionale, abrogato lo scorso anno. Le associazioni denunciano che, senza un monitoraggio efficace, i consumatori continueranno a subire rincari considerati ingiustificati.
Il dibattito sui carburanti si riaccende in un clima già teso, con le associazioni dei consumatori che invocano misure più incisive e i gestori che difendono la propria posizione, citando le dinamiche del mercato globale. Resta da vedere se le richieste di intervento troveranno ascolto nelle istituzioni o se la tensione tra consumatori e filiera continuerà a crescere.