L’influenza corre in Italia: colpiti milioni di italiani, la Campania in rosso da settimane

L’influenza stagionale sta mettendo a dura prova l’Italia, con casi in aumento soprattutto al Centro-Sud. Il picco non è ancora arrivato, ma alcune regioni registrano già numeri preoccupanti. La Campania guida questa triste classifica con un’incidenza di 19,15 casi ogni mille assistiti, confermandosi in zona rossa per la quarta settimana consecutiva. Marche, Lazio, Abruzzo, Puglia e Sicilia sono in zona arancione, mentre Valle d’Aosta e Friuli-Venezia Giulia restano le aree meno colpite.

Secondo i dati del bollettino RespiVirNet, la media nazionale si attesta tra i 5 e gli 11 casi ogni mille persone, ma la situazione potrebbe peggiorare con l’arrivo del picco previsto entro fine gennaio. Basilicata e Calabria non hanno attivato la sorveglianza epidemiologica, rendendo i dati incompleti in quelle aree.

Pier Luigi Lopalco, docente di Igiene all’Università del Salento, spiega come l’ondata di gelo stia favorendo i contagi. “Il freddo intenso porta le persone a stare al chiuso, riduce i ricambi d’aria e aumenta le occasioni di contagio”, dichiara. Secondo l’esperto, il problema non è il freddo all’aperto, ma la prolungata permanenza in ambienti chiusi senza ventilazione.

Matteo Bassetti, direttore delle Malattie infettive al Policlinico San Martino di Genova, punta il dito contro la scarsa adesione alle vaccinazioni antinfluenzali. “Meno di un italiano su cinque si è vaccinato, nonostante i 15 milioni di casi registrati lo scorso anno”, afferma. Secondo Bassetti, dopo il Covid, molti italiani mostrano riluttanza verso i vaccini, un atteggiamento che rischia di avere conseguenze non solo per l’influenza, ma anche per altre malattie infettive come morbillo, pertosse e meningite.

L’esperto sottolinea come, oltre all’influenza A e B, stiano circolando molti altri virus respiratori, tra cui il virus sinciziale e il metapneumovirus. “La bassa copertura vaccinale ci espone a un festival di infezioni respiratorie”, conclude.

Covid meno aggressivo, ma non da sottovalutare

Alessandro Grimaldi, primario di Malattie infettive all’ospedale San Salvatore dell’Aquila, rassicura sulla situazione del Covid, che risulta meno aggressivo rispetto agli anni della pandemia. Tuttavia, invita fragili e anziani a vaccinarsi per evitare complicazioni. “Gli ospedali si riempiono di pazienti con patologie respiratorie e cardiache aggravate dall’influenza”, aggiunge.

Con il picco influenzale alle porte, gli esperti lanciano un appello alla responsabilità. Vaccinarsi e mantenere buone abitudini igieniche restano le armi più efficaci per proteggersi e proteggere chi ci sta accanto.

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