Pessime notizie per chi ha una casa: cambia tutto
E’ stato un anno particolarmente duro per le famiglie e le imprese italiane, alle prese con una crisi economica senza precedenti. Ad influire negativamente sullo scenario socio-economico si è rivelata esiziale anche la crisi dell’est Europa, che indirettamente ha fatto schizzare i prezzi dell’energia alle stelle.
Anche l’inflazione si è configurata come una vera e propria mannaia per gli italiani, rendendo persino un’impresa recarsi al supermercato per acquistare i beni di prima necessità. Oltre alle famiglie, anche le aziende sono colpite dalla crisi, come le saracinesche continuano ad abbassarsi a ritmi spaventosi.
In tutto questo il neo governo di Giorgia Meloni ha cercato di tamponare la situazione con una legge di bilancio che, oltre a fungere appunto da palliativo, non si sta dimostrando risolutiva. Occorre evidentemente ancora del tempo per scorgere i risultati di misure economiche che portino a risultati sul lungo termine.
E’ di pochi giorni fa l’introduzione della Carta degli acquisti una nuova tessera che permetterà di ottenere degli enormi vantaggi, potendo recarsi a fare la spesa ed impiegare i 382,5 euro messi a disposizione per le famiglie meno abbienti. Una misura importante per contrastare, anche se in modo limitato, la spinta inflazionistica.
Delle importanti decisioni in tale ottica si stanno prendendo anche a livello europeo. In particolare la Banca Centrale Europea è intervenuta in queste ore con delle terribili novità per le famiglie italiane. Purtroppo occorrerà ancora una volta mettere mani al portafogli.
Per cercare di contenere il rialzo dei prezzi, la Bce ha pensato ad una misura decisamente drastica in vista del prossimo futuro. E’ stato disposto un nuovo aumento dei tassi di interesse, andando a gravare in modo preoccupante sui mutui e sui prestiti di imprese e famiglie.
Secondo quanto stabilito da Facile.it, l’aumento dei tassi porterà inevitabilmente le rate del mutuo a tasso variabile a salire del 48% rispetto alla rata originale. Detta in soldoni, la rata di un mutuo a tasso variabile sarebbe in procinto di subire un rialzo vertiginoso, passando da 745 euro del mese di giugno ai 1.100 euro del secondo trimestre 2023.
Sarà, invece, favorito chi ha sottoscritto un mutuo a tasso fisso, la cui rata resterà invece invariata e si aggira intorno al 3,58%. Ecco, a tal proposito, le considerazioni di MutuiOnline: “I primi due mesi del 2023 sono caratterizzati da un ritorno delle richieste a tasso fisso, grazie allo spread ridotto con il variabile, che ora rappresentano l’80,3% del mix”.
Visto l’aumento delle rate, molti mutuatari sembrerebbero sempre più intenzionati a cambiare banca. Secondo quanto riporta Facile.it, le richieste di surroga stanno tornando a risalire, tanto da rappresentare circa il 20% del totale delle domande del finanziamento.
“Chi ha un mutuo a tasso variabile e vuole cambiare, oggi ha diversi strumenti a disposizione, può scegliere di surrogare il finanziamento, o, se si hanno i requisiti, rinegoziare il mutuo con la propria banca sfruttando magari le nuove regole introdotte del Governo”- chiariscono gli esperti del noto portale di informazione economica. Anche i nuovi aspiranti mutuatari devono fare i conti con l’aumento dei tassi e con condizioni meno favorevoli rispetto al passato, motivo per il quale in molti ci stanno rinunciando.