“Pensavo di avere solo un fastidio all’occhio, invece sto per morire”. La storia choc di una 22enne

“Avevo un fastidio agli occhi, ho scoperto che stavo per morire”. Il racconto choc di questa ragazza di appena 22 anni ha lasciato senza parole il mondo intero. È lei stessa a spiegare cosa le sia capitato: “Mi hanno detto che avevo un tumore al cervello e che sarei morta di lì a poco”. La 22enne fa sapere a Brain Tumor Research che dopo il fastidio e la sensazioni di affaticamento e bruciore, è andata dall’oculista che le ha prescritto delle gocce di collirio.

Poi le cose sono peggiorate e quando non è più riuscita ad aprire l’occhio si è recata in ospedale e qui la terribile notizia: un tumore al cervello e un’aspettativa di vita di pochi mesi. La giovane non si è data per vinta e ha voluto raccontare tutto sui social: “Mi hanno detto che le aspettative di vita per qualcuno con la mia diagnosi di tumore al cervello è di 12 mesi, ma io avevo già mostrato i sintomi da circa otto. Non mi aspettavo una notizia così terribile. Speravo almeno di avere un paio d’anni… ha avuto un grosso effetto su di me. Sono crollata”.

“Avevo un fastidio agli occhi, ho scoperto che stavo per morire”

Da quello che racconta, i primi segnali che qualcosa la tormentava erano comparsi a marzo del 2023. Rachel dice che aveva dovuto passare giorni a letto a causa del mal di testa, una pressione che non accennava a diminuire. “Mi ha mandato a casa col collirio e un paio di occhiali, che mi facevano venire le vertigini – racconta la 22enne -. La vista ha continuato a peggiorare e mi capitava spesso di attraversare quando c’erano auto a causa di un punto cieco sulla destra”.

E ancora: “Non potevo portare la mia bambina in giro da sola perché temevo di metterla in pericolo”. Rachael Burns a Brain Tumor Research poi racconta: “A volte mi sveglio e le mie gambe non funzionano. Piango, agonizzante, per ore e ore, in preda al dolore. Il mio partner, Robert, è praticamente costretto a prendersi cura di nostra figlia da solo. Mi fa sentire così inutile, come se già mi fosse stato tolto il piacere della maternità”.

Poi dice Rachel: “A volte riesco a camminare senza aiuto, a prendere in braccio Raeya. Tutto ciò che posso sperare è di ottenere quanti più giorni di felicità e ricordi con la mia famiglia. Non sono pronta a lasciarli. Non vedrò mai la mia piccola camminare lungo la navata, e per così? Sfortuna? Non è giusto. Ma poterla anche solo accompagnare a scuola per il suo primo giorno mi dà la forza di svegliarmi la mattina”. Chiaramente è partita una raccolta di fondi per supportare la famiglia e le cure che possano allungare le aspettative di vita della giovane.

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