Salvini chiude un altro centro: Cona dirà addio agli immigrati
Dopo il centro di accoglienza di Bagnoli chiude anche quello di Cona.
Esulta Salvini ed è contento Zaia, governatore della Regione dove le due strutture di accoglienza negli anni hanno creato non pochi problemi. Quello di Cona potrebbe essere dismesso entro un mese, dopo un drastico calo dei migranti ospitati.
Il primo gennaio 2018, infatti, ospitava qualcosa come 744 migranti, oggi diventati 286 (-62%). Fonti del Viminale assicurano che il centro sia in via di smantellamento. “L’avevamo promesso e lo stiamo facendo”, spiega il ministro dell’Interno Matteo Salvini. “Abbiamo fatto crollare il numero di sbarchi, tagliato le spese per l’accoglienza, smantellato i grossi centri come Bagnoli e, ora, Cona. Dalle parole ai fatti”.
Ringrazia l’operato del ministro anche il governatore Zaia che esulta per la “promessa mantenuta”. “Ciò che chiedevamo inascoltati da tempo immemore è divenuto realtà – dice – Grazie al Ministro per il grande lavoro fatto e per la promessa mantenuta”. “Cona e Bagnoli – aggiunge Zaia – finalmente sono chiuse. Dalle parole ai fatti non è solo uno slogan, ma diventa realtà”.
La “soddisfazione” e il “sollievo” di Zaia derivano dai tanti casi di tensione verificatisi nei due centri di accoglienza. Basti pensare alla rivolta scatenata nel gennaio dei 2017, quando un gruppo di migranti si rivoltò sollevando una dura protesta. Ben 25 operatori rimasero ostaggio per una intera notte in balia dei migranti. Forse ricorderete: una ragazza morì mentre faceva la doccia, la corsa all’ospedale si rivelò inutile e il decesso scatenò l’ira degli altri richiedenti asilo. “Da quel momento si sono asserragliati davanti al cancello di entrata per non far uscire nessuno e hanno appiccato un falò di protesta”, raccontò al Giornale uno dei testimoni.