Ora Bersani evoca il governo tecnico: “Presto arriverà un altro Monti…”

“Siamo vicini a una nuova stagione di austerità. Se non è oggi, è domani. Ma finirà così”.

L’oscura profezia porta la firma di Pierluigi Bersani che, in una intervista a Repubblica, evoca il ritorno di un Mario Monti a Palazzo Chigi. ovviamente, non parla di un bis del Professore da presidente del Consiglio, ma di un nuovo tecnico alla guida di un governo non eletto dal popolo. “Monti fece qualche errore e noi dietro – spiega – stavolta forse non sarà un tecnico, ma un politico”.

Secondo Bersani, “non si può andare avanti” con il governo gialloverde. “E non perché lo dice l’Europa – ci tiene a precisare – basta quello che succede sui mercati”. E, nel giorno della bocciatura della Commissione europea, torna a criticare la manovra economica il cui punto debole, a suo dire, è il reddito di cittadinanza“Il reddito di cittadinanza è una follia – spiega – perché lavoro e povertà sono due cose che non stanno insieme. Non si tengono. Per il lavoro bisogna fare gli investimenti, è l’unica soluzione – argomenta l’ex segretario del Partito democratico – per la povertà, che esiste, che si allarga drammaticamente, occorre trovare 4-5 miliardi”. Quindi consiglia al premier Giuseppe Conte di mandare un messaggio all’Europa in questo senso: “Facciamo qualcosa anche noi italiani, non chiediamo soldi in deficit e basta. È sufficiente tassare i grandi patrimoni”.

A sinistra torna quindi la voglia di patrimoniale. E Bersani la teorizza senza farsi troppi problemi: “Sto parlando solo dei patrimoni veramente grandi – continua nell’intervista a Repubblica – intendo dai due-tre milioni in su. Sono sufficienti per reperire il denaro necessario”. Secondo, l’ex segretario dem bisognerebbe trovare “un modo che sia davvero proporzionale ai redditi. Chi ha di più dà di più. Una misura equa, questo è chiaro – conclude – altrimenti la prossima volta arriva davvero il fascismo. Quello con il manganello”.

 

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