Feltri a processo per aver detto in tv che “i meridionali sono inferiori”: “Sono stato frainteso”
L’ex giornalista Vittorio Feltri andrà a processo il 24 settembre 2024, con rito abbreviato, per le esternazioni contro i meridionali fatte in tv e quando era direttore di Libero, nel 2020. Lo stesso anno, in seguito ai diversi provvedimenti disciplinari e poi alla querela dell’ex senatore Saverio De Bonis, Feltri si era dimesso dall’Ordine dei giornalisti. Che cosa è successo e come si è giustificato il diretto interessato.
“Meridionali inferiori, comandano i terroni”
Diverse le esternazioni finite sotto la lente della procura. Vittorio Feltri è stato spesso al centro delle polemiche per i toni e i termini impiegati nei suoi interventi mediatici e per i titoli che i quotidiani che ha diretto hanno spesso adottato, sia per il Giornale che per Libero.
“I meridionali sono inferiori” disse in tv a Fuori dal coro, trasmissione di Rete 4 condotta da Mario Giordano. “Perché mai dovremmo andare in Campania? A fare i parcheggiatori abusivi? I meridionali in molti casi sono inferiori”. Rispose così a un commento che il conduttore gli aveva chiesto sull’intenzione di Vincenzo De Luca, governatore della Campania, di chiudere i confini regionali per evitare focolai di coronavirus.
E poi il titolo di uno dei suoi editoriali su Libero: “Comandano i terroni” rivolgendosi all’esecutivo a guida gialloverde. Arrivarono piogge di querele e di richieste di provvedimenti disciplinari.
“Non si può più scrivere niente”
“Sono stato frainteso“, si è giustificato Feltri, ripetendo uno dei mantra del suo più grande datore di lavoro, Silvio Berlusconi. “Non si può più dire né scrivere niente: quando feci il tutolo ‘Comandano i terroni’ avevamo il presidente del Consiglio, il ministro del Lavoro e il Guardasigilli provenienti dal Sud”. E poi sull’esternazione a Rete 4: “Ho spiegato mille volte che mi riferivo ai parametri economici. E comunque non mi viene riconosciuto il diritto di critica”.