Immigrazione. Un poliziotto svela la verità sulle finte espulsioni. “Ci prendono per il c…o”
Quando si parla che gli immigrati vengono espulsi? Sono solo menzogne. Ecco come prendono in giro gli italiani.
A parlare è un poliziotto. Spiega in una intervista come avvengono le espulsioni. Anzi, le finte espulsioni, quelle che il governo dice di attuare.
L’agente di polizia decide di raccontare cosa avviene con i violenti profughi che popolano i centri di accoglienza. Dei veri criminali accolto dal governo del Pd. E così il nostro paese sta andando allo sfascio.
Leggiamo cosa scrive Il Populista:
“Due settimane fa ero presente durante la rivolta all’hotspot di Milo a Trapani, di cui praticamente nessun giornale o televisione nazionale ha parlato. Si tratta del gruppo dei 120 sbarcati poco tempo prima e portati lì in attesa di rimpatrio. Hanno aspettato che entrassero i colleghi impegnati a scortare la ditta che fornisce i pasti. E li hanno assaltati per tentare la fuga: 10 poliziotti aggrediti, di cui 3 feriti. Quindi hanno distrutto vetri, incendiato materassi, devastato condizionatori, rendendo inservibile la struttura, il settore F dove vengono messi i più pericolosi”.
Una violenza studiata, spiega l’agente. “Sanno quando devono agire e si organizzano di conseguenza. Colpisce la loro arroganza: una sera, mentre un immigrato era in crisi epilettica, chiedevano insistentemente caffè, sigarette e scheda telefonica. Capite le pretese? Caffè, sigarette e scheda telefonica, queste erano le loro priorità. Potete immaginare lo stato d’animo dei colleghi che nemmeno erano riusciti a mangiare per tenerli a bada”.
Pochi giorni fa un altro sbarco, stavolta in 150, sempre dalla Tunisia: “E’ successo nell’unico giorno di mare calmo. Siamo di fronte a flusso allarmante e continuo”, aggiunge il poliziotto, precisando che la massa di clandestini era composta nella sua interezza da uomini giovani ad eccezione di una donna. L’aspetto incredibile è che le forze dell’ordine hanno identificato tra costoro alcuni dei protagonisti della precedente rivolta: “Erano in 3, figuravano tra i rimpatriati della settimana precedente”.
Racconti agghiaccianti. Racconti vissuti da cittadini lavoratori onesti che mettono a rischio la loro vita per salvare la pelle ai politici. Costretti a pagare per gli immigrati clandestini espulsi ma mai rimpatriati.
Sì perché di clandestini per le strade del paese ce ne sono a milioni. Vengono espulsi solo sulla carta. Vengono invitati a lasciare l’Italia entro 15 giorni ma per gli immigrati quella carta non vuol dire niente perché diventa cartastraccia.
Fonte: ilpopulista