Uccide la figlia 35enne e suicida, un’altra tragedia in famiglia
Dramma della disperazione ad Avellino, un uomo di 63 anni ha ucciso la figlia di 35 anni e si è tolto la vita. La tragedia si è consumata nella casa di famiglia nel primo pomeriggio di oggi, mercoledì 14 febbraio, a Bosco dei Preti, una zona residenziale in collina del capoluogo irpino. A quanto si apprende in casa c’era anche la madre della 35enne. La vittima si chiamava Alessandra Mazza, da tempo era costretta su una sedia a rotelle a causa di una grave patologia.
Secondo una prima ricostruzione dei carabinieri, Costantino Mazza era disperato a causa della difficile situazione familiare. Per questo avrebbe ucciso con un colpo di fucile, regolarmente detenuto, la figlia. Dopo ha rivolto l’arma contro di sé ed ha fatto fuoco. Quando, nell’abitazione della periferia avellinese, è intervenuto il personale del 118, i sanitari hanno trovato entrambi i corpi senza vita.
Avellino, padre uccide la figlia disabile e si suicida
Sono in corso i rilievi in attesa del magistrato di turno.I femminicidi sono una piaga per il nostro paese. Nel 2023 sono state 118 le donne uccise, di cui 96 in ambito familiare o affettivo. I dati del ministero dell’Interno dipingono il quadro di una tragica piaga sociale, che purtroppo continua a invadere i fatti di cronaca anche nel 2024.
Per “femminicidi” in senso stretto (non è questo il caso) si intendono tutti quei casi in cui un partner, ex o un altro soggetto hanno ucciso una donna per desiderio di possesso o incapacità di accettare una separazione. Uccise in un giorno qualunque, tra le mura domestiche o per strada, accoltellate o colpite al petto con pistole e fucili.
Uccise perché alla ricerca della libertà da un rapporto violento e possessivo che di amore non ha nulla. La storia di Avellino è una pagina nera non solo per la provincia irpina, ma per tutta Italia: la disperazione di un pane che non riesce ad accudire la figlia malata ispira una riflessione.