Papa Francesco, il sesso e l’astinenza: è rivoluzione vera. Cosa ha detto
Il piacere sessuale, che è un dono di Dio, è minato dalla pornografia: soddisfacimento senza relazione che può generare forme di dipendenza”. Lo ha detto il Papa nell’udienza generale sottolineando: “Dobbiamo difendere l’amore”.
Le parole del Papa che segnano una svolta
Parole, quelle del Santo Padre, destinate a suscitare clamore. “Nel cristianesimo non c’è una condanna dell’istinto sessuale”, il piacere sessuale “è un dono di Dio” e la castità non va confusa con l’astinenza sessuale: queste la puntualizzazioni di papa Francesco che, nel corso dell’udienza generale, ha proseguito un ciclo di catechesi dedicato ai vizi e alle virtù concentrandosi sulla “lussuria” e mettendo in guardia da un uso sconsiderato della sessualità, in particolare nel caso delle “relazioni tossiche” messe in luce dalla “cronaca di tutti i giorni”.
“Gli antichi padri ci insegnano che, dopo la gola, il secondo demone che sta sempre accovacciato alla porta del cuore è quello della lussuria”, ha detto oggi Jorge Mario Bergoglio. “Mentre la gola è la voracità nei confronti del cibo, questo secondo vizio è una sorta di “voracità” verso un’altra persona, cioè il legame avvelenato che gli esseri umani intrattengono tra di loro, specialmente nella sfera della sessualità. Si badi bene: nel cristianesimo non c’è una condanna dell’istinto sessuale. Un libro della Bibbia, il Cantico dei Cantici, è uno stupendo poema d’amore tra due fidanzati. Tuttavia, questa dimensione così bella della nostra umanità – la dimensione sessuale, la dimensione dell’amore – non è esente da pericoli, tanto che già san Paolo deve affrontare la questione nella prima lettera ai Corinzi. Scrive così: “Si sente da per tutto parlare di immoralità tra voi, e di una immoralità tale che non si riscontra neanche tra i pagani”. Il rimprovero dell’Apostolo riguarda proprio una gestione malsana della sessualità da parte di alcuni cristiani”.
L’innamoramento sentimento puro se non inquinato
Francesco ha descritto in termini positivi l’innamoramento: “E’ una delle realtà più sorprendenti dell’esistenza. Buona parte delle canzoni che si ascoltano alla radio riguardano questo: amori che si illuminano, amori sempre ricercati e mai raggiunti, amori carichi di gioia, o che tormentano fino alle lacrime. Se non viene inquinato dal vizio, l’innamoramento è uno dei sentimenti più puri. Una persona innamorata diventa generosa, gode nel fare regali, scrive lettere e poesie. Smette di pensare a sé stessa per essere completamente proiettata verso l’altro. E’ bello questo. E se chiedete a un innamorato per quale motivo ami, non troverà una risposta: per tanti versi il suo è un amore incondizionato, senza nessuna ragione. Pazienza se quell’amore, tanto potente, è anche un po’ ingenuo: l’innamorato non conosce veramente il volto dell’altro, tende a idealizzarlo, è pronto a pronunciare promesse di cui non coglie subito il peso”.
La castità non va confusa con l’astinenza
Questo “giardino dove si moltiplicano meraviglie” non è però “al riparo del male”, ha detto il Papa, che ha sottolineato come esso “viene deturpato dal demone della lussuria”. Un vizio “particolarmente odioso, almeno per due motivi”. Perché “devasta le relazioni tra le persone: per documentare una realtà del genere – ha notato Bergoglio – è sufficiente purtroppo la cronaca di tutti giorni. Quante relazioni iniziate nel migliore dei modi si sono poi mutate in relazioni tossiche, di possesso dell’altro, prive di rispetto e del senso del limite? Sono amori – ha detto ancora il Papa – in cui è mancata la castità: virtù che – ha precisato – non va confusa con l’astinenza sessuale, no, bensì va connessa con la volontà di non possedere mai l’altro. Amare è rispettare l’altro, ricercare la sua felicità, coltivare empatia per i suoi sentimenti, disporsi nella conoscenza di un corpo, di una psicologia e di un’anima che non sono i nostri, e che devono essere contemplati per la bellezza di cui sono portatori. La lussuria, invece, si fa beffe di tutto questo: depreda, rapina, consuma in tutta fretta, non vuole ascoltare l’altro ma solo il proprio bisogno e il proprio piacere”.
E poi – seconda ragione per cui “la lussuria è un vizio pericoloso” – “tra tutti i piaceri dell’uomo, la sessualità ha una voce potente. Coinvolge tutti i sensi; dimora sia nel corpo che nella psiche: e questo è bellissimo, ma se non disciplinata con pazienza, se non iscritta in una relazione e in una storia dove due individui la trasformano in una danza amorosa, essa si muta in una catena che priva l’uomo di libertà. Il piacere sessuale, che è un dono di Dio – ha rimarcato Francesco – è minato dalla pornografia: soddisfacimento senza relazione che può generare forme di dipendenza. Dobbiamo difendere l’amore del cuore, della mente, del corpo, amore puro del donarsi l’uno l’altro, e questa è la bellezza del rapporto sessuale”. Vincere la “battaglia contro la lussuria, contro la cosificazione dell’altro, può essere un’impresa che dura tutta una vita”, ha detto il Papa: “Però il premio di questa battaglia è il più importante in assoluto, perché si tratta di preservare quella bellezza che Dio ha scritto nella sua creazione quando ha immaginato l’amore tra l’uomo e la donna, che non è per usare l’uno l’altro ma per amarsi”. E “se non c’è l’amore, la vita è triste solitudine”.