“Preso a calci in testa”. Aggressione fuori da un discoteca, 20enne muore poco dopo il ricovero
Rissa in discoteca, 20enne ucciso di botte. Tragedia nella notte tra sabato 13 gennaio e domenica 14. Diverse persone, pare almeno sei, hanno aggredito un ragazzo dopo una lite. Il giovane è caduto e ha sbattuto violentemente la testa a terra. Per lui non c’è stato nulla da fare nonostante l’arrivo dei soccorsi. La vittima è Francesco Bacchi, figlio di Benedetto Ninì Bacchi, il re delle scommesse on line e finito nell’inchiesta antimafia Game Over.
A quanto pare sarebbe nata una discussione all’interno del locale. Poi la lite è proseguita e degenerata fuori dove è avvenuto il pestaggio. Sembra che Francesco abbia tentato di dividere due persone che stavano litigando. I carabinieri stanno interrogando i testimoni per poter individuare i responsabili. Al vaglio ci sono anche le immagini delle videocamere di sorveglianza.
Il messaggio e il racconto del cugino di Francesco
L’omicidio è avvenuto nella discoteca Medusa di Balestrae, comune nella Città Metropolitana di Palermo. Come riporta Tgcom24 il giovane sarebbe stato colpito con un violento pugno in faccia e poi una volta caduto sarebbe stato colpito con diversi calci alla testa. Subito dopo il pestaggio Francesco Bacchi è stato portato in ospedale civico di Partinico, ma è morto poco dopo il suo arrivo. In queste ore sono tantissimi i messaggi di cordoglio che stanno arrivando alla famiglia del 20enne.
Vincenzo Corso, cugino di Francesco, ha scritto sui social: “Per sempre nel mio cuore cuginetto mio Francesco Bacchi che il signore t’accolga per come meriti angelo nostro”. A chi gli ha chiesto cosa sia successo il ragazzo ha risposto che è stato “aggredito e pestato in discoteca per dividere un amico. Tu sarai sempre nel mio cuore per me tuo padre è stato un secondo padre e tu sei e sarai sempre il nostro Franceschino, Angelo nostro aiutaci a vivere con questo dolore dentro”.
In questi giorni Palermo è stata scossa da un altro omicidio, sempre in discoteca. La Procura di Palermo ha fermato due fratelli di 17 e 22 anni coinvolti nell’inchiesta sull’omicidio di Rosolino Celesia, il 22enne ex promessa del calcio. Il minorenne è accusato di omicidio, il fratello maggiore di detenzione illegale di arma da fuoco. A quanto pare i rapporti tra la vittima e i due fratelli sarebbero stati tesi da tempo: un mese fa tutti e tre avrebbero partecipato ad una rissa.